BRISTOL (UK), Luglio 2019 — In altre parole, gli scienziati hanno trovato una nuova via per dirigere le cellule staminali al cuore. La ricerca è stata portata avanti all’Università di Bristol e è stata appena pubblicata su Chemical Science. Questa ricerca potrebbe radicalmente cambiare l’impatto terapeutico nelle patologie cardiovascolari.
Ad oggi, gli studi clinici in ambito cardiovascolare con infusione di cellule staminali per via autologa o allogenica hanno dato risultati promettenti.
Ciò nonostante, malgrado le nuove generazioni di terapie cellulari, le sfide sono ancora aperte e riguardano principalmente la distribuzione delle cellule staminali dopo infusione. La pressione del sangue nel cuore combinata con alcune disfunzionalità tissutali mettono le cellule staminali in circolo con destini diversi allo scopo terapeutico perché rischiano di finire nei polmoni o nella milza.
Ora, i ricercatori della scuola di medicina Cellulare e Molecolare dell’Università di Bristol hanno trovato un modo per superare il problema con l’uso di una proteina che guida le cellule staminali verso il cuore.
Adam Perriman, Ph.D., professore associato in Biomateriali ha condotto lo studio e spiega che “Con le terapie cellulari rigenerative attuali, quando tratti un paziente con cellule staminali, raramente riesci a ottenere un numero efficiente di cellule in corrispondenza della zona infartuata. Il nostro scopo, è di utilizzare la tecnologia per ri-ingegnerizzare la membrana delle cellule cosi che, quando vengono infuse, queste si dirigano spontaneamente verso la regione lesionata.
“Sappiamo che alcune cellule batteriche hanno proprietà che le consentono di individuare e abitare il tessuto danneggiato. Ad esempio, nel cavo orale i batteri sono in grado di causare infezioni della gola che talvolta si sviluppano in endocarditi infettive. Il nostro scopo è di sfruttare questa capacità dei batteri e adattarla alle cellule staminali in modo da farle risiedere nella zona danneggiata.
Il team ha sviluppato una tecnologia basata su di una proteina chiamata “adesina” che garantisca l’attecchimento delle cellule nel miocardio. Con questa tecnologia, i ricercatori sono stati in grado di produrre membrane cellulari artificiali legando l’adesina alla superficie delle cellule.
Nei modelli animali, il team ha dimostrato che questa modifica funziona nel dirigere le cellule staminali al cuore.
Il dott. Perriman ha confermato, “I nostri risultati dimostrano che la capacità di dei batteri di insediarsi nel cuore può essere il modello di trasferimento tecnologico da usare per l’insediamento delle cellule staminali. L’uso dell’adesina non ha alcun effetto collaterale e consente di ottimizzare l presenza delle cellule esattamente nella regione lesionata senza lacuna tossicità. A nostra conoscenza, è la prima volta che si pensa a usare una caratteristica batterica nelle cellule di mammifero”.
“Questa tecnica ha un enorme potenziale visti i numeri legati alle patologie cardiovascolari, solo in UK, 7 milioni di persone”.
Fonte: https://www.bristol.ac.uk/news/2019/july/stemcells.html
DOI: 10.1039/C9SC02650A
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