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Dillon guarisce dopo il trapianto di cellule cordonali del fratellino
Un nuovo trattamento per il trapianto di cellule staminali da sangue cordonale nei pazienti con patologie genetiche
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Un uomo asiatico di nome Desmond Tan ha descritto i miglioramenti che ha notato in suo figlio Ee Han, all’età di 7 anni, dopo una terapia di sangue cordonale, proposta per contrastare la paralisi cerebrale. Quando Ee Han aveva 3 mesi, i suoi genitori notarono che non riusciva a tenere la testa, in equilibrio da solo. Dopo averlo portato dal pediatra, furono indirizzati verso un ospedale specializzato per eseguire ulteriori test e, a seguito di alcuni accertamenti, al bimbo fu confermato un ritardo dello sviluppo globale, una paralisi cerebrale quadriplegia a cui si aggiunse un’altra diagnosi, ovvero quella della perdita dell’udito in entrambe le orecchie.

“Mia moglie ed io eravamo devastati” ricorda il padre.

Crescendo, Ee Han iniziò a sottoporsi a molteplici terapie utilizzando anche attrezzature come deambulatori e sedie per le attività e per aiutarlo a migliorare la qualità di vita quotidiana. Il bambino però non riusciva a parlare a causa della perdita dell’udito e iniziò a emettere alcuni suoni solo dopo aver indossato degli apparecchi acustici. Per quanto riguarda la mobilità, il piccolo riuscì a sedersi da solo quando aveva circa due anni, iniziando anche a gattonare usando solo le braccia.

“Mia moglie, Siew Yit, assiste nostro figlio a tempo pieno. Una delle maggiori sfide che affrontiamo è anche la fatica del caregiver. Man mano che cresce, infatti, diventa sempre più difficile gestire il bambino sia fisicamente che mentalmente. Abbiamo imparato a essere più pazienti mentre ogni aspetto della vita di Ee Han si muove a un ritmo più lento. Ci stiamo prendendo cura di lui come se fosse ancora un bimbo piccolo perché è completamente dipendente da noi per le attività quotidiane come cambiarsi, vestirsi, mangiare”.

Nel 2014, i genitori di Ee Han, in uno dei loro gruppi di terapia, incontrarono una famiglia che aveva provato un’infusione di sangue cordonale e che sosteneva di aver visto dei miglioramenti sia nella mobilità che nel sonno di loro figlio. Solo allora Desmond Tan e Siew Yit ricordarono di avere conservato il sangue cordonale di Ee Han alla nascita con la società Cordlife Singapore. Si attivarono allora per chiedere al Ministero della Salute l’approvazione della terapia con sangue cordonale per trattare la paralisi cerebrale del loro bambino.

“Ee Han ricevette due cicli d’infusione di sangue cordonale e notammo dei cambiamenti già in poche settimane. Il più memorabile fu quello di vederlo divertirsi a “combattere” con sua nipote. Non lo avevamo mai visto interagire con un altro bambino fino a quel momento”.

“Dopo il secondo ciclo d’infusione, in pochi giorni riuscì ad alzarsi da una posizione sdraiata a una seduta molto più velocemente di prima, iniziando anche a divertirsi mentre ripeteva questo movimento. Ci fu anche un migliore controllo delle sue emozioni, infatti prima passava velocemente dalle risate alle lacrime, adesso lo fa raramente”.

“Ancora più sorprendente è ciò che è riuscito a fare nell’ultimo anno, ovvero far passeggiare i cagnolini, infatti si sta dimostrando ogni giorno sempre più proattivo nelle vita quotidiana”.

“La nostra attuale priorità è aiutarlo a continuare a migliorare i suoi problemi di mobilità. Una volta che sarà in grado di stare in piedi e camminare da solo, sarà un grande successo per lui e un enorme sollievo per noi”.

 

Fonte: https://parentsguidecordblood.org/en/news/cord-blood-therapy-helped-child-singapore-cope-cerebral-palsy

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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