Spesso e volentieri gli adulti non sanno bene come giocare con un neonato, il che è abbastanza normale. Con un bambino già grandicello si può giocare a palla o impostare delle scenette, ma con un bebè di 1, 2 o 3 mesi si può combinare ben poco. In apparenza, quanto meno.
Un neonato è un piccolo alieno appena arrivato sul nostro mondo: per lui tutto è nuovo e straordinario, anche le cose che a noi adulti sembrano banali. Basta quindi davvero poco per farlo felice e aiutarlo a imparare cose nuove.
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ToggleNei primissimi giorni di vita, un neonato mangia e dorme (e fa la cacca), quindi passa buona parte del tempo in braccio ai genitori o nel lettino. Man mano che cresce, però, rimane sveglio più a lungo e inizia ad avere bisogno di un posto nel quale stare.
Box e seggiolini sono sicuramente comodi per i genitori, ma non sono l’alternativa migliore per il piccolo. Un neonato ha bisogno di un angolo giochi nei quali muoversi liberamente, seppure nei limiti delle sue possibilità. Un angolo del genere torna comodo sia per far giocare il piccolo da solo, sia per giocare insieme a lui.
L’angolo dev’essere in un posto privo di ostacoli e spigoli, ovviamente, specie se il bimbo riesce già a muoversi per conto suo. Serve un pavimento morbido ma comunque non cedevole, per dare un buon supporto; in commercio si trovano tappetini colorati pensati proprio a questo scopo, antiscivolo e di diverse dimensioni.
Sul tappetino vanno posti giocattoli e pupazzetti adatti all’età del bambino, che possa afferrare e maneggiare senza farsi male.
Cosa fare una volta preparato l’angolo, però?
Soprattutto nei loro primi mesi di vita, i bambini sono affascinati dai volti dei genitori: li cercano con lo sguardo e ne imitano le espressioni. Ecco perché nelle primissime settimane basta canticchiare (o anche solo parlare) tenendo il bimbo vicino al volto.
I movimenti della bocca e del viso sono affascinanti per un bambino appena nato, nonché molto rassicuranti. Una volta un pochino cresciuto, si possono aggiungere al repertorio suoni ed espressioni buffe.
Le espressioni buffe non bastano per sempre: un neonato di 2 o 3 mesi ha bisogno di giochi un po’ più complessi. Aiutalo quindi ad esplorare il mondo: prendilo in braccio fronte mondo e portalo in giro per casa, soprattutto davanti a specchi o dove ci sono oggetti in movimento.
Se il piccolo allunga le manine per prendere qualcosa, non aiutarlo. Può sembrare strano e anche un po’ cattivello, ma questo lo aiuta a sviluppare le proprie abilità motorie. L’atto di afferrare un oggetto gli insegna infatti come coordinare gli stimoli visivi e i movimenti. L’unica cosa che devi fare è impedirgli di farsi male, ma quello è scontato.
Una variante di questo gioco prevede di tenere il neonato a pancia in giù o di sollevarlo sopra la testa. A patto che i movimenti non siano troppo bruschi, il cambio di prospettiva è per lui affascinante e al contempo istruttivo.
Spesso i neo genitori hanno paura di non stimolare abbastanza il loro piccolo, come se non far giocare abbastanza un neonato potesse danneggiarlo. Se da una parte è vero che i bambini hanno bisogno di stimoli, dall’altra non bisogna nemmeno esagerare. Qualche volta i bambini hanno bisogno di stare da soli e anche di annoiarsi.
Sistema il piccolo nel suo angolo giochi e appendi delle giostrine o dei fili con attaccati oggetti colorati. Lascia che osservi il mondo intorno a sé, che si guardi le manine e che cerchi di capire quali sono i limiti del proprio corpo. Anche questo è un gioco per lui ed è un gioco molto importante.
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