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Produzione di organi selettiva a partire da cellule staminali

Un gruppo di ricercatori israeliani è riuscito a creare embrioni di topi sintetici a partire da cellule staminali, senza l’utilizzo di spermatozoi, ovuli né uteri biologici: l’incredibile scoperta, i cui dettagli sono stati pubblicati su Cell, getta le basi per un futuro che attrae e atterrisce allo stesso tempo, in cui saremo in grado di creare tessuti e organi umani in laboratorio. La Renewal Bio, azienda fondata dal coordinatore dello studio Jacob Hanna, mira non solo a curare le persone (coltivando organi da trapiantare in pazienti malati), ma anche a ringiovanirle: «Crediamo che questa possa diventare una tecnologia di massa che troverà applicazioni sia nella fertilità che nella longevità», sottolinea Omri Amirav-Drory, direttore generale della Renewal Bio.

Il sistema, a grandi linee, funziona così: prima di immergerle in un liquido nutriente in “bicchierini” connessi a un dispositivo rotante, gli studiosi hanno suddiviso le cellule staminali in tre gruppi. Nel primo gruppo le cellule, che dovevano svilupparsi in organi embrionali, non sono state toccate; quelle degli altri due gruppi, invece, sono state pretrattate per 48 ore per sovraesprimere due geni – quelli responsabili dello sviluppo della placenta e del sacco vitellino. La maggior parte delle cellule non è riuscita a svilupparsi, ma lo 0,5% (ovvero 50 cellule su 10.000) ha dato vita a delle strutture embrionali: queste si sono sviluppate fino a 8,5 giorni (circa la metà del periodo di gestazione normale per i topi, che è di venti giorni), formando i primi proto-organi – cuore, cervello, tubo neurale e tratto intestinale.

«L’embrione è la migliore biostampante 3D che esista», spiega Hanna. Secondo Amirav-Drory la Renewal Bio potrebbe ringiovanire il sistema immunitario di un anziano, impiantandogli nuove cellule sanguigne coltivate in laboratorio, oppure aiutare una donna non più fertile a causa dell’età producendo in laboratorio ovuli giovani.

A chi avanza dubbi sull’eticità di questa tecnica (cosa fare degli embrioni sintetici? Sono da considerare umani, e dunque poi ucciderli sarebbe omicidio?), Hanna risponde che è possibile modificare geneticamente le cellule iniziali affinché l’embrione non sviluppi certi organi, e non possa dunque diventare un vero e proprio essere vivente: «Potremmo effettuare dei cambi genetici che portino l’embrione a non avere polmoni, né cuore, né cervello», spiega l’esperto.

L’obiettivo dichiarato è quello di utilizzare questa tecnica di coltivazione di cellule staminali per produrre organi e porre così fine alle sperimentazioni animali in quest’ambito. Attualmente Hanna stesso e altri volontari stanno utilizzando il proprio sangue per iniziare a creare embrioni umani a partire dalle cellule: mirano a portare la gestazione fino all’equivalente di 40-50 giorni di gravidanza, quando si formano gli organi principali del feto.

Fonte: Tratto da Focus 21 agosto 2022

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