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ToggleUna gravidanza considerata “a rischio” è una gestazione durante la quale mamma e bambino sono esposti a più complicazioni rispetto alla media. Le cause di queste possibili complicanze sono molteplici: dalla presenza di patologie preesistenti fino al mantenimento di uno stile di vita sbagliato anche quando si è incinta.
Tuttavia, alcuni rischi della gravidanza sono in qualche modo intrinsechi alla condizione che si sta affrontando. Infatti, possono emergere problematiche e pericoli causati dai cambiamenti ormonali o dal modo in cui il corpo della donna cambia.
Esiste un modo per riconoscere e, soprattutto, evitare l’insorgenza di queste minacce per mamma e bambino?
Indipendentemente dal tuo stile di vita e dallo stato di salute, la gestazione ha alcuni momenti critici. Nelle prime fasi, i rischi riguardano soprattutto l’embrione. Andando avanti poi possono coinvolgere anche la salute materna.
Si stima che il 10-15% delle gravidanze si concluda spontaneamente. Si tratta di un numero enorme e, secondo alcuni medici, potrebbe essere addirittura più alto. Il rischio di aborto spontaneo si concentra infatti nella prima metà del primo mese di gestazione, quando molte donne non sanno ancora di essere incinte.
Poco meno del 37% degli aborti spontanei noti si verifica entro le prime 8 settimane di gestazione. Questo numero, però, riguarda solo le gravidanze note.
Secondo alcune stime, il 50-75% delle gravidanze si interromperebbe tra la 3a e la 4a settimana. Dato che i test di gravidanza domestici si fanno intorno alla 4a settimana, molti di questi aborti spontanei potrebbero passare inosservati.
Già alla 5a settimana di gestazione, le probabilità di abortire si riducono fino a un terzo: secondo gli studi, dovrebbero attestarsi sul 21%. Tra la 6a e la 7a settimana, le probabilità di incorrere in un aborto spontaneo sono solo del 5%.
Dopo le primissime settimane, l’organismo materno è generalmente pronto per accogliere l’embrione. Per questa ragione, il rischio di abortire si riduce in modo importante.
Pressapoco il 32% degli aborti noti si verifica tra la 9a e la 10a settimana, mentre il 17% avviene tra l’11a e la 12a. Ciononostante, il rischio per la popolazione generale è estremamente più basso rispetto al primo mese.
Durante il terzo mese di gestazione, il rischio di aborto spontaneo è del 2-4%. Se uniamo questi dati a quelli del paragrafo precedente, possiamo dire che è poco probabile che la gravidanza si interrompa dopo la fine della 5a settimana.
Nel secondo trimestre, i rischi di aborto spontaneo scendono sotto il 2%. In questa fase della gravidanza, i rischi principali riguardano patologie e stili di vita sbagliati.
Il diabete gestazionale e la preeclampsia si manifestano alla 24a settimana, quindi nella seconda metà del secondo trimestre. Per il resto, il secondo trimestre è il periodo più tranquillo della gestazione: i disagi del primo trimestre sono quasi sempre passati, mentre quelli tipici del terzo trimestre devono ancora insorgere.
Dalla 27a settimana di gravidanza, i rischi maggiori riguardano il diabete, la preeclampsia e l’ipertensione. Proprio per questa ragione, la curva glicemica si effettua tra la 24a e la 28a settimana di gestazione, quindi a cavallo tra la fine del secondo trimestre e l’inizio del terzo.
Insieme all’ipertensione, dopo la 27a settimana aumenta il rischio di problemi renali e di ictus. La pressione troppo alta mette infatti gli organi sotto sforzo, specie quelli più vascolarizzati. Inoltre, aumenta le probabilità che si formino trombi ed emorragie interne, prima e dopo il parto. Ecco perché la pressione va tenuta sempre sotto controllo, specie se si soffriva di ipertensione anche prima della gravidanza.
Ecco una tabella riassuntiva di quanto detto fin qui:
Settimana di Gestazione | Probabilità di Aborto Spontaneo |
---|---|
1a-2a | 50-75% |
3a-4a | Molte interruzioni potrebbero passare inosservate |
5a | 21% |
6a-7a | 5% |
8a | Poco meno del 37% |
9a-10a | 32% |
11a-12a | 17% |
13a-27a | Meno del 2% |
Al di là dei problemi tipici di qualsiasi gestazione, ci sono situazioni che aumentano i pericoli per la salute in gravidanza? Ci sono e alcune di queste sono evitabili. Altre, invece, vanno tenute sotto controllo con l’aiuto del medico.
Le gravidanze gemellari sono sempre gravidanze a rischio, dato che comportano un tasso maggiore di complicanze lungo tutta la gestazione. Tutti i rischi tipici della gravidanza sono moltiplicati, potremmo dire:
Anche per questa ragione, la moderna IVF cerca di evitare l’impianto di più embrioni. Dagli anni ‘70 a oggi, infatti, le tecniche di fecondazione assistita hanno provocato un picco di gravidanze plurigemellari, con tutti i conseguenti rischi per mamma e bambini.
L’abbiamo accennato riguardo all’ipertensione: se una donna soffre di ipertensione prima della gravidanza, dovrà affrontarla anche durante la gestazione con tutti i rischi correlati. Questo stesso discorso vale anche per il diabete e per altre malattie materne.
In casi del genere, la futura mamma dev’essere seguita sempre sia dal ginecologo sia dal suo specialista di riferimento. I due medici concordano una terapia che sia compatibile con la gravidanza, monitorando eventuali peggioramenti e valutando se interrompere o ridurre l’assunzione di farmaci.
Per malattie come l’epatite C, bisogna aver terminato da almeno 6 mesi la terapia con farmaci antivirali, dato che potrebbero provocare malformazioni fetali. Per il resto, la gravidanza può proseguire normalmente e le probabilità di trasmettere la malattia al bambino sono del 5-6%.
Fumare e bere sono in cima alla lista delle cose da non fare in gravidanza, proprio a causa dei rischi che comportano per il bambino. L’alcol, in particolare, può provocare anomalie nello sviluppo fetale. Il fumo può invece intaccare i meccanismi epigenetici del bambino.
Continuare a fumare in gravidanza riduce l’apporto di ossigeno che arriva alla placenta, aumentando il rischio di aborto spontaneo e di parto prematuro. Inoltre, la nicotina è un vasocostrittore e irrigidisce le pareti dei vasi sanguigni. Ciò significa che contrasta la vasodilatazione del progesterone e, di conseguenza, aumenta la pressione.
Ne parleremo nel dettaglio più avanti, ma l’età in cui si resta incinte è un fattore di rischio per la salute materna. Andando avanti con gli anni, si è più esposte a una serie di patologie che invece sono meno diffuse tra le ragazze più giovani.
Per quanto riguarda lo sviluppo fetale, sono fattori di rischio sia l’età materna sia l’età paterna. Secondo uno studio di Stanford, l’età influenza la qualità dello sperma e le probabilità di anomalie cromosomiche al suo interno.
Hai per caso mal di testa? Occhio a non prendere strane medicine in gravidanza, se ti va qui sotto in questo video ti parliamo di quali farmaci evitare:
Fare un figlio a 20 anni è diverso dal fare un figlio a 40 anni, su questo non c’è dubbio. Andando avanti con gli anni, siamo sempre più esposti a malattie e a condizioni debilitanti, il che rende più rischioso affrontare una gravidanza. D’altra parte, molto dipende dalle condizioni del singolo individuo e dal suo stile di vita.
Ciò che però preoccupa tante donne è la probabilità di restare incinta dopo una certa età, insieme ai rischi di anomalie cromosomiche nel feto. È vero: man mano che l’età dei genitori aumenta, la fertilità si riduce e aumentano i rischi di anomalie cromosomiche nel feto. Anche per questa ragione, i ginecologi consigliano i test prenatali a tutte le donne oltre i 35 anni.
Ciò non significa che non si possano avere figli dopo i 30 anni, seppure con qualche attenzione in più.
A 35 anni, il rischio di aborto spontaneo precoce è del 20% circa. Aumentando il tasso di difetti genetici nei gameti, infatti, aumentano anche le probabilità che l’organismo interrompa la gestazione nelle prime settimane.
Fare un figlio a 35 anni è più difficile e potrebbe volerci più tempo. In compenso, aumentano anche le probabilità di incorrere in una gravidanza gemellare, anche senza fecondazione assistita. Le donne più adulte tendono infatti a rilasciare più ovuli allo stesso tempo e, se tutto va bene, possono essere fecondati entrambi.
Una volta superati i primi tre mesi di gestazione, la gravidanza over 35 può proseguire tranquilla. Bisognerà tenere d’occhio pressione e glicemia con una frequenza maggiore, ma nient’altro.
Dopo i 40 anni, il rischio di aborto precoce sale al 40%; gran parte di questi aborti si verificano nelle primissime settimane di gestazione, proprio come visto all’inizio. Per questa ragione, potrebbero servire 12-18 mesi per rimanere incinta e superare il primo mese di gestazione.
Anche dopo il primo trimestre, una gravidanza a 40 anni comporta qualche rischio in più. Molto dipende dallo stato di salute della donna, ma è più probabile incorrere in problemi quali ipertensione e diabete gestazionale. Anche i casi di distacco della placenta e di placenta previa sono di più, così come quelli di emorragia post-natale.
Per tutte queste ragioni, è importante che la futura mamma tenga costantemente sotto controllo la propria salute con esami e non solo: mangiare sano, passeggiare tutti i giorni, evitare lo stress sono tutti modi per ridurre i rischi correlati alla gravidanza in età avanzata.
Dopo i 45 anni, ci si comincia ad avvicinare alla menopausa e le possibilità di rimanere incinta si assottigliano. Non è impossibile, ma le probabilità di aborto precoce spontaneo sono dell’80% circa. In molti casi, la cosa migliore è ricorrere direttamente alla IVF dopo 6 mesi di tentativi, anche se i tassi di riuscita rimangono bassi.
Ad ogni modo, ci sono donne che rimangono incinte a questa età anche senza fecondazione assistita. I rischi sono quelli visti sopra: complicazioni durante la gravidanza, durante il parto e dopo. In percentuale, le donne dopo i 45 anni tendono a partorire prima del termine e spesso hanno bisogno del parto cesareo.
Purtroppo, anche il tasso di morte perinatale è 10 volte più alto rispetto alle under 35, pur rimanendo una percentuale molto bassa (60 morti ogni 100.000 , contro 6 ogni 100.000).
Nell’articolo “Patologie della gravidanza” esaminiamo tutte le malattie che mettono a rischio mamma e bambino, durante la gravidanza. Alcune di queste sono malattie congenite, mentre altre sono causate dai cambiamenti ormonali o dallo stile di vita.
Riassumendo, le malattie più comuni e pericolose per una donna incinta sono:
Se vuoi entrare nello specifico, ti consigliamo di leggere l’articolo dedicato.
Abbiamo dedicato un articolo al lavoro in gravidanza, all’interno del quale abbiamo visto cosa rende un lavoro a rischio. Messi in chiaro i principi, quali sono le professioni più problematiche per una donna incinta?
In tutti questi casi, bisogna valutare se sia possibile oppure no cambiare mansione alla lavoratrice, quanto meno per il tempo della gravidanza. Nel caso della farmacista, ad esempio, la si può esentare dalle preparazioni galeniche. Allo stesso modo, una parrucchiera o un’estetica può essere spostata in reception oppure ottenere qualche pausa in più.
Salvo casi particolari, i lavori d’ufficio non comportano rischi in gravidanza. L’importante è che la futura mamma eviti di stare sempre seduta: fare qualche passo ogni ora o due stimola la circolazione, con effetti benefici per mamma o bambino.
Se il lavoro comporta spostamenti quotidiani lunghi ed è fattibile, meglio optare per il telelavoro.
A meno che la gravidanza non sia a rischio, una donna incinta può spostarsi durante tutta la gestazione sia per lavoro sia per piacere. Bisogna solo tenere a mente qualche piccola regola di sicurezza.
Molte compagnie aeree non accettano donne oltre la 34a settimana di gestazione. Generalmente, anche i medici consigliano di non viaggiare oltre la 32a settimana, se possibile. I viaggi in aereo, specie se lunghi, aumentano infatti il rischio di trombosi venosa profonda.
Se il viaggio in aereo è inevitabile, ti consigliamo di:
I medici sconsigliano di viaggiare in auto per più di 5 ore consecutive, durante la gestazione, sia da passeggera sia da guidatrice. Mantenere a lungo la stessa posizione può infatti rallentare la circolazione sanguigna, lasciando quindi il bambino con meno ossigeno per periodi prolungati.
Se il viaggio in auto è inevitabile, ti consigliamo di fermarti ogni 2 ore circa per andare in bagno e fare qualche passo. Se è molto più breve, come quello per andare al lavoro o per andare a fare la spesa, non ci sono problemi. Tieni a mente queste cose:
La gravidanza può riservare tanti rischi grandi e piccoli, ma anche tante gioie. Per ridurre al minimo i primi e goderti al massimo le seconde, agisci d’anticipo: scopri i servizi di Sorgente e metti al sicuro il futuro del tuo bambino.
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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)
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