Uno dei controlli più frequenti e basilari in gravidanza è quello della pressione. La forza con cui il sangue attraversa i vasi, infatti, influenza la salute dell’intero organismo. Dell’intero organismo e dell’organismo del feto, se sei incinta.
Visto quant’è importante, come tenere la pressione sotto controllo durante la gestazione? Quali sono le possibili conseguenze di una pressione troppo alta o troppo bassa?
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ToggleSi definisce “pressione arteriosa” la forza con cui il sangue attraversa i vasi sanguigni di tutto il corpo, dalle estremità dei piedi fino al cervello. Questa forza viene influenzata soprattutto da tre fattori:
Tutti e tre questi fattori vengono a propria volta determinati dalla genetica, dagli ormoni e dallo stile di vita. Ad esempio, fumo e sedentarietà irrigidiscono le pareti dei vasi sanguigni e rendono più difficile far scorrere grosse quantità di sangue, aumentando la pressione. Alcune persone, invece, soffrono di ipertensione pur facendo movimento e mangiando sano, a causa di fattori genetici.
Quando una donna resta incinta, i cambiamenti ormonali influenzano anche la pressione. Il progesterone, connesso a molti cambiamenti in gravidanza, determina infatti un abbassamento della pressione arteriosa. Quali sono le cause e le conseguenze?
La pressione bassa è un disturbo tipico del primo trimestre di gravidanza e, salvo qualche caso, è innocuo sia per la donna sia per l’embrione.
La causa principale è il progesterone, appunto, che modifica l’organismo materno affinché possa accogliere l’embrione e farlo crescere. A questo scopo, stimola lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni nella zona dell’utero e fa dilatare quelli preesistenti, aumentando l’afflusso di sangue nei genitali e nel seno.
A causa della vasodilatazione, nel primo trimestre di gestazione la pressione sanguigna crolla. Se tutto va bene, aumenterà pian piano lungo il secondo e il terzo trimestre, fino a tornare a livelli simili a quelli precedenti la gravidanza.
Possiamo quindi dire che la pressione bassa è normale in gravidanza, ma questo non la rende meno fastidiosa: le gambe pesanti, la ritenzione idrica, le vene varicose sono tutte conseguenze della pressione bassa.
Rispetto alla pressione bassa, la pressione alta in gravidanza è molto più rischiosa sia per la donna sia per il nascituro. Tra le patologie della gravidanza, è quella che causa in assoluto più morti durante la gestazione, dato che predispone madre e bambino a complicazioni talvolta letali.
Per il bambino, l’ipertensione in gravidanza aumenta il rischio di:
Per la mamma, aumenta il rischio di:
A causa della pressione alta, infatti, la placenta riceve meno sangue del necessario e quindi il bambino riceve meno nutrienti e ossigeno. Inoltre, la pressione eccessiva mette cuore e organi interni sotto stress, specie quelli più vascolarizzati come i reni o la placenta. Nei casi peggiori, l’afflusso irregolare di sangue arriva a provocare la formazione di coaguli, bloccando del tutto il passaggio del sangue.
Come accennato sopra, la pressione arteriosa viene influenzata da diversi fattori. Una donna incinta in buona salute dovrebbe avere la pressione più bassa rispetto alla norma, a causa dell’azione degli ormoni. Eppure, l’ipertensione interessa circa il 6-8% delle gravidanze. Perché?
La pressione alta o bassa è quindi determinante per la salute della donna e del feto che porta in grembo. Si dice che la pressione possa addirittura influenzare il sesso del nascituro. È vero?
Secondo uno studio della Columbia University, esiste una correlazione tra pressione alta in gravidanza e probabilità che il bambino sia maschio o femmina. In condizioni di forte stress, quando la pressione materna aumenta per periodi prolungati, è meno probabile che nasca un maschio. Non è ancora chiaro perché questo accada, anche se c’è una teoria in merito.
Pare che embrioni e feti maschi siano più vulnerabili rispetto alle femmine. Il numero maggiore di femmine nate in condizioni di stress e ipertensione, quindi, potrebbe essere causato da un numero maggiore di aborti spontanei ai danni dei maschi. Questa sarebbe un’ulteriore prova degli impatti negativi della pressione alta.
Ormai è chiaro: la pressione va tenuta sotto controllo. Quali sono però i valori ottimali per una donna incinta, fermo restando che un po’ di pressione bassa è normale?
Per una donna, i valori ottimali sono 120 per la pressione sistolica (la massima) e 80 per la pressione diastolica (la minima).
Fino alla metà del secondo trimestre di gravidanza, la pressione si attesta sui 90/60 mmHg (90 di massima e 50 di minima). Sono valori bassi rispetto a quelli ottimali, ma comunque sicuri e normali per una donna incinta; sotto di essi, si parla di pressione bassa in gravidanza.
Di solito, la diagnosi di ipertensione avviene quando si raggiungono 140/90 mmHg. In gravidanza, però, l’allarme scatta già quando la pressione raggiunge i 135/85 mmHg.
Qualche volta, i sintomi della pressione alta e i sintomi della pressione bassa si sovrappongono. Entrambe le condizioni causano:
Per il resto, la sintomatologia è molto diversa.
La pressione bassa si manifesta con:
Si tratta di disturbi quasi sempre innocui, anche se fastidiosi. Quello potenzialmente più pericoloso è lo svenimento, dato che può provocare cadute sulla pancia o traumi cranici. In qualche raro caso, la pressione scende così tanto da provocare sofferenza cerebrale: il sangue scorre così lentamente da non riuscire più a ossigenare il cervello.
I sintomi della pressione alta sono:
Un momento di stress o un grosso spavento possono causare un momentaneo aumento della pressione. Per questo motivo, la pressione si calcola mediante due rilevazioni fatte sullo stesso braccio, eseguite ad almeno 15 minuti l’una dall’altra. Se entrambe le rilevazioni danno risultati anomali, si ripete l’esame dopo 6 ore circa.
La presenza di un medico può essere fonte di stress, per alcune donne. In tal caso, puoi misurare la pressione anche a casa, mediante appositi strumenti acquistabile online. Attenzione però a seguire le seguenti regole.
La pressione sistolica dovrebbe essere di 90-120, mentre la pressione diastolica dovrebbe essere di 60-85. La paziente dovrebbe concentrarsi sulla pressione massima, quella da monitorare in caso di anomalie; la pressione minima è rilevante soprattutto per il medico che analizza i dati.
Per definire i valori limite della pressione, dobbiamo fare una distinzione tra adulti sani non in gravidanza e donne in gravidanza.
In una donna sana e non incinta, 140/90 mmHg sono valori borderline: vanno tenuti d’occhio per evitare che si alzino ulteriormente, ma rimaniamo nell’ipertensione di Grado 1. Da 150/95 mmHg, si inizia a parlare di ipertensione lieve o di Grado 2; le cose si fanno più preoccupanti. L’ipertensione grave è da 180/110 mmHg in su.
Una donna incinta deve però tenere conto anche della salute del bambino. Anche una pressione non particolarmente alta può compromettere l’ossigenazione della placenta e quindi lo sviluppo fetale. Per questa ragione, già 135/85 mmHg sono valori di guardia.
Considerando che la pressione dovrebbe essere un po’ più bassa del normale, in gravidanza i valori limite sono 140/90 mmHg: sopra questa soglia, la futura mamma dovrebbe rivolgersi al proprio ginecologo. Se i valori rimangono simili, va considerata la terapia farmacologica; se siamo nel terzo trimestre, potrebbe essere necessario programmare il parto un po’ prima del termine.
Alcune persone soffrono di ipertensione senza causa apparente: la loro genetica li predispone a questa condizione. In casi del genere, l’unica cosa da fare è seguire le indicazioni del medico e monitorare la gravidanza. Detto questo, è innegabile che esistano fattori esterni che aumentano il rischio di ipertensione.
Per prevenire e abbassare la pressione in gravidanza, può essere utile fare queste cose.
Come agire contro la fastidiosa pressione bassa, invece? I consigli visti sopra sono ottimi anche in questo caso, dato che indirizzano la futura mamma verso uno stile di vita più sano. Per alzare la pressione bisogna però agire in altro modo.
Sia in caso di pressione alta sia in caso di pressione bassa, è importante che la futura mamma riesca a ritagliarsi qualche momento di serenità e pace. Lo stress ha infatti un effetto negativo sulla pressione e sulla salute in generale.
Un modo per affrontare la gravidanza con maggiore serenità consiste nel conservare le cellule del cordone ombelicale. Le cellule staminali cordonali sono infatti un’assicurazione per il bambino in arrivo e, di conseguenza, uno strumento per aumentare la serenità della mamma.
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