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Quali sono le cause di aborto spontaneo?

Passeggino abbandonato in mezzo all'erba

Si parla di aborto spontaneo quando la gravidanza si interrompe da sola entro i primi 6 mesi di gestazione, quando l’embrione o il feto non è ancora del tutto formato. Se ne parla poco, ma è un fenomeno fin troppo comune e ancora poco compreso.

Secondo alcuni medici, 1 gravidanza su 4 si interrompe entro le prime 20 settimane di gestazione. Nell’80% dei casi, l’aborto spontaneo è così precoce che la donna non si rende nemmeno conto di aver concepito. Anche per questa ragione, è difficile avere dati precisi in merito, sia riguardo i numeri sia riguardo le cause.

In questo articolo vedremo quali sono le cause di aborto spontaneo più comuni, quanto meno in Italia e negli altri Paesi del primo mondo. Vedremo quali si possono prevenire e in che modo.

Aborto spontaneo: le cause più comuni

In Italia, una donna incinta si sottopone a esami lungo tutta la gestazione, da quando il test dà esito positivo fino all’ultima settimana. Molti di questi servono proprio a prevenire alcune delle cause note di aborto spontaneo, che quindi si sono fatte via via sempre meno comuni.

Nonostante gli sforzi, alcune cause si sono fatte via via più frequenti. Tutte quelle legate all’età della madre, ad esempio, o non del tutto prevedibili.

Anomalie cromosomiche

Circa il 50% degli aborti spontanei è causato da anomalie cromosomiche dell’embrione, soprattutto trisomie 13 e trisomie 18. In casi del genere, l’embrione malato non riesce a svilupparsi e viene espulso dall’organismo entro le primissime settimane.

Le anomalie cromosomiche sono la causa di aborto spontaneo più connessa all’età dei genitori. Man mano che si va avanti con l’età, infatti, i gameti accumulano sempre più errori al loro interno. Aumentano quindi le probabilità di anomalie cromosomiche nel feto, con conseguente aborto spontaneo.

Come visto nell’articolo dedicato ai rischi della gravidanza, dopo i 40 anni circa il 40% delle gravidanze si interrompe prima del tempo.

Anomalie degli organi riproduttivi

A volte il problema non sta nell’embrione, ma negli organi riproduttivi della madre. Malformazioni congenite come l’utero bicorne possono ostacolare lo sviluppo dell’embrione; lo stesso vale per l’endometriosi. L’insufficienza cervicale, invece, può portare alla dilatazione prematura della cervice e all’espulsione del feto.

La buona notizia è che alcune di queste anomalie si possono tenere sotto controllo, talvolta addirittura prima della gravidanza: le visite annuali dal ginecologo servono anche a questo. Il monitoraggio non annulla il rischio di aborto spontaneo, ma lo riduce.

Diabete gestazionale

Il diabete gestazionale interessa il 7% delle gravidanze e, tra le tante cose, aumenta il rischio di aborto spontaneo. In aggiunta a questo, aumenta anche il rischio di morte endouterina, ovvero la morte del feto dopo la 22a settimana di gestazione o addirittura poco prima del parto.

Al contrario di altre cause di aborto spontaneo, il diabete gestazionale è relativamente facile da controllare. Gli esami standard da fare in gravidanza comprendono ben due curve glicemiche durante la gestazione, più ulteriori esami in caso di esito positivo. Alimentazione sana ed esercizio fisico riducono il rischio di svilupparlo e aiutano a tenerlo sotto controllo.

Incompatibilità Rhesus

Quando una donna con gruppo sanguigno Rh-negativo resta incinta di un uomo Rh-positivo, è possibile che il feto erediti il gruppo sanguigno paterno. In questo caso, i globuli rossi del bambino presentano degli antigeni sconosciuti per il sistema immunitario della madre.

Nei casi migliori, il sangue materno e quello fetale non si incontrano mai, quindi non si sviluppa alcuna risposta immunitaria. Spesso, però, si verifica una contaminazione durante il parto. Questa contaminazione mina non solo alla salute del primogenito, ma anche a quella delle gravidanze future.

Dopo il contatto con il sangue Rh-positivo, l’organismo della donna produce anticorpi per contrastarlo. Quando la donna resta nuovamente incinta, gli anticorpi attaccano l’organismo estraneo (l’embrione o il feto) e ne provocano l’espulsione.

Al giorno d’oggi, l’incompatibilità Rhesus si può contrastare. Se sai di avere un gruppo sanguigno Rh-negativo, assicurati di effettuare il test di Coombs. Qualora fosse necessario, seguirai una terapia a base di immunoglobuline anti-D, così da evitare la risposta immunitaria contro il feto.

Infezioni virali o batteriche

Sotto questo enorme ombrello, stanno tutte quelle infezioni che potrebbero minare alla salute del feto. Alcune di queste sono evitabili tramite vaccinazione, come la rosolia o il morbillo. Altre sono più subdole, come la toxoplasmosi o l’herpes. Anche malattie sessualmente trasmissibili come la gonorrea aumentano il rischio di aborto spontaneo.

Per contrastare queste cause di aborto si può solo:

  • eseguire test contro le MST prima di concepire, se la gravidanza è programmata;
  • curare eventuali infezioni prima della gestazione;
  • vaccinarsi, quando possibile;
  • seguire le regole di sicurezza riguardo l’alimentazione in gravidanza;
  • evitare il sesso a rischio non protetto.

Là dove la gravidanza non fosse stata programmata, è importante eseguire tutti gli esami consigliati per individuare eventuali infezioni per tempo.

Magrezza eccessiva

Il grasso corporeo produce una certa quota di ormoni che regolano anche ciclo e fertilità. Quando la percentuale di grasso corporeo scende sotto il 10%, subentrano una serie di problemi per la salute: aumenta il rischio di osteoporosi, si manifestano deficit nutrizionali e si smette di ovulare. Ecco perché molte donne gravemente sottopeso non hanno più il ciclo.

Ammesso che una donna gravemente sottopeso riesca ad ovulare, la sua è da considerarsi una gravidanza a rischio, dato che la carenza di estrogeni aumenta i rischi di parto pretermine e di aborto spontaneo.

In casi del genere, si può solo fare affidamento sul proprio ginecologo e, là dove possibile, intervenire sulla dieta materna.

Malattie endocrine

Ipotiroidismo e ipertiroidismo sono tra le patologie più pericolose in gravidanza, sia per la mamma sia per il bambino. Se non trattate, le malattie endocrine aumentano il rischio di patologie cardiovascolari per la madre. Inoltre, esiste una correlazione tra disfunzioni endocrine e aborti spontanei ripetuti.

Obesità

Proprio come la magrezza eccessiva, anche l’obesità è un fattore di rischio di gravidanza. Una percentuale di massa grassa superiore al 32%:

  • riduce la fertilità;
  • aumenta il rischio di diabete gestazionale;
  • aumenta il rischio di ipertensione.

Tutte queste cose contribuiscono ad aumentare la probabilità di avere un aborto spontaneo.

Proprio come nel caso della magrezza eccessiva, è importante consultare il proprio medico e dialogare con un nutrizionista.

Lo stress può causare un aborto?

Quelle viste sopra sono le cause note di aborto spontaneo, nonché le più comuni. I medici stanno però studiando diversi altri fattori che potrebbero aumentare il rischio di aborto, tra cui lo stress.

Non esiste una risposta definitiva sul legame tra aborto spontaneo e stress: abbiamo pochi dati certi riguardo gli aborti che avvengono nelle primissime settimane; molti di questi non vengono nemmeno segnalati, il che rende impossibile indagarne le cause. Ciononostante, pare che lo stress possa in qualche modo peggiorare la qualità dei gameti, aumentando le probabilità di avere un aborto spontaneo.

Secondo una metanalisi del 2017, il tasso di aborti spontanei sarebbe 2 volte più alto tra le donne sottoposte a un evento traumatico; anche lo stress lavorativo aumenterebbe il rischio. Le dinamiche sono ancora puramente ipotetiche, però.

Esiste una correlazione comprovata tra stress e aumento di malattie cardiovascolari, intestinali, autoimmuni. Questo complessivo peggioramento della salute potrebbe rendere più difficile portare avanti una gravidanza. D’altra parte, le risposte allo stress cambiano da individuo a individuo, il che rende molto più difficile trovare una risposta chiara e univoca.

Fino a che mese si può abortire spontaneamente?

Il rischio di aborto spontaneo si riduce drasticamente man mano che avanza la gestazione.

  • >1% tra la 14a e la 20a settimana.
  • 2-4% tra l’8a e la 13a settimana.
  • 5% tra la 6a e la 7a settimana.
  • 21% alla 5a settimana.
  • 50-75% tra la 3a e la 4a settimana.

Come puoi vedere, è più probabile abortire spontaneamente tra la 3a e la 5a settimana. Già nella seconda metà del primo trimestre, il rischio è di gran lunga minore e si annulla quasi del tutto nel secondo trimestre.

Una volta superato lo scoglio della 13a settimana, puoi permetterti di respirare e di prepararti a diventare genitori. Una delle cose da fare è valutare se conservare le cellule staminali del cordone ombelicale: hai tempo tutto il secondo trimestre e parte del terzo per decidere. Dal canto nostro, non possiamo che consigliarti di farlo.

Se non conservate, le staminali del cordone finiscono tra i rifiuti speciali dell’ospedale. Eppure sono una risorsa inestimabile, che utilizzabile contro ben 84 patologie. Perché buttare via qualcosa di così prezioso, quando potresti tenerlo come assicurazione per il futuro di tuo figlio?

"Siamo davvero rimasti soddisfatti, azienda seria, tutor sempre a disposizione, personale competente e professionale. Complimenti!"
Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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