Un tempo, si consigliava alle puerpere di contare il numero di calcetti orari: se erano meno di 10, allora c’era di che preoccuparsi. In realtà, la questione è più complicata di così, anche se una cosa è vero: la quantità di movimenti fetali è importante per capire quando preoccuparsi e quando no.
In questo articolo vedremo quali movimenti sono un campanello dall’allarme, come reagire e anche come far muovere il bimbo, qualcosa fosse fermo da troppo tempo.
Quando andare in ospedale
Al giorno d’oggi, i medici si affidano molto meno alle tabelle standard e tengono molto più conto dell’individualità di madre e figlio. Anche rimanendo nel campo delle gravidanze fisiologiche, infatti, ci sono bambini che si muovono di più e altri che si muovono di meno; anche la struttura fisica materna – più o meno grasso, forma dell’utero, ecc. – può cambiare la percezione dei movimenti.
Tenendo conto di tutto questo, molti ginecologi si concentrano sull’individuare la normalità per voi, ovvero per te e per il feto. Una volta individuata questa normalità e verificato che vada effettivamente tutto bene, è importante intervenire in caso di cambiamenti improvvisi.
Nello specifico, ecco i campanelli d’allarme.
- Alla 24a settimana, non hai sentito ancora nessun movimento. Di solito, i primi movimenti fetali si percepiscono tra la 16a e la 20a settimana di gestazione. Se alla 24a settimana non hai ancora sentito niente, è il caso di controllare. Attenzione: non è detto che ci sia qualcosa che non va, ma è meglio effettuare una visita in più.
- Si muove molto di più o molto di meno rispetto al solito, tutto d’un tratto e senza apparente motivo. Questo potrebbe essere sintomo di una problematica in corso.
- Non si muove da 2-3 ore, nemmeno stimolato; questo è preoccupante soprattutto nel terzo trimestre. Nel secondo trimestre, infatti, può essere difficile percepire i movimenti del feto; a fine gravidanza, invece, lo spazio dentro il pancione è poco e dovresti sentire quasi tutto. Se quindi il bambino non si muove per più ore di fila, nemmeno se stimolato più volte, è meglio contattare il ginecologo.
Tutte queste indicazioni sono ancora più importanti se:
- hai preso botte sulla pancia o sei caduta;
- perdi sangue;
- hai avuto la febbre o sei stata male.
Cosa causa movimenti fetali più deboli
Nel corso della giornata, il feto può essere a volte più attivo e altre volte meno. Un rallentamento temporaneo è normale, specie se si verifica tutti i giorni e pressapoco sempre alla stessa ora. Può darsi che il piccolo stia dormendo, ad esempio.
Come detto sopra, i cambiamenti diventano preoccupanti quando sono accentuati, prolungati e improvvisi. Vediamo quali sono le cause più gravi di una diminuzione dei momenti fetali e quali sono gli altri sintomi.
- Insufficienza placentare. La placenta non riceve abbastanza sangue e/o non ne trasferisce abbastanza al feto. Di conseguenza, quest’ultimo riceve meno ossigeno e meno nutrienti in generale, il che lo rende molto più debole e rallentato. Inoltre, il feto cresce meno del previsto e, se non si interviene in tempo, potrebbe nascere molto pretermine.
- Oligoidramnios (carenza di liquido amniotico). Uno dei rischi della gravidanza post-termine è la progressiva diminuzione del liquido amniotico; l’oligoidramnios si può però verificare lungo tutta la gestazione, specie a seguito di colpi alla pancia che potrebbero aver danneggiato la placenta. Se la causa degli scarsi movimenti fetali è questa, potresti trovare liquido trasparente e inodore nelle mutandine.
- Trasfusione feto-materna grave, ovvero quando il feto perde più di 30 ml di sangue nel ventre materno. Le cause possono essere tante: colpi alla pancia, procedure mediche sbagliate, problemi congeniti. Purtroppo, spesso il fenomeno rimane asintomatico, a parte per il calo dei movimenti fetali; alcune donne lamentano nausea e febbre, ma non capita sempre.
- Infezione intrauterina. Le infezioni che coinvolgono utero e placenta possono avere ripercussioni serie sulla salute fetale. Si verificano con maggiore frequenza poco prima o durante il parto, ma possono presentarsi lungo tutta la gestazione, specie se la madre è immunodepressa. Se la diminuzione dei movimenti è dovuta a un’infezione, dovresti avere anche perdite maleodoranti, febbre e dolore all’utero.
Cosa causa movimenti fetali eccessivi
Anche un improvviso aumento dei movimenti fetali può essere un brutto segno, specie se avviene dopo la 28a settimana di gestazione. Ciononostante, ci sono molti meno studi a riguardo e molti più dubbi: ad oggi non conosciamo le esatte cause, ma quelle che seguono paiono essere le più probabili.
- Convulsioni. Quando i movimenti sono improvvisi e violenti e coinvolgono tutto il corpo del feto, è probabile che siano convulsioni in utero. Questi fenomeni sono correlati a un tasso maggiore di complicazioni perinatali, come parto pretermine e danni neurologici. Per fortuna, sono le cause meno frequenti all’interno della lista.
- Ipossia intrauterina, ovvero l’improvvisa carenza di ossigeno dovuta a un nodo nel cordone ombelicale o a problemi congeniti. Purtroppo, il fenomeno è difficile da individuare in tempi brevi: i sintomi comprendono un aumento improvviso e passeggero dei movimenti fetali, seguito da una altrettanto improvvisa riduzione; battito cardiaco fetale anomalo; contrazioni improvvise e ravvicinate. In casi del genere, bisogna intervenire subito.
- Distacco della placenta. Il distacco prematuro della placenta può provocare un aborto spontaneo o un parto prematuro, con tutte le complicazioni connesse. L’improvviso aumento dei movimenti fetali, insieme al dolore addominale, è uno dei sintomi più evidenti.
Come far muovere il feto
Nel corso dell’articolo, abbiamo visto cosa fare se il bambino su muove troppo poco o per niente. Prima di preoccuparti, però, la cosa migliore è cercare di far muovere il feto e verificare come reagisce. Se queste tecniche non funzionano o hanno un effetto solo temporaneo, allora è il caso di parlarne con un medico.
- Cambia posizione. Il più delle volte, basta alzarti, sdraiarti o girarti su un lato per incentivare il feto a muoversi e fartelo sentire meglio. In particolare, sdraiarti su lato sinistro aumenta leggermente il flusso di sangue verso l’utero.
- Mangia qualcosa di dolce. È del tutto normale avere voglia di dolci in gravidanza e, qualche volta, torna utile. Gli zuccheri naturali presenti nella frutta o in un dolcetto, infatti, provocano un picco di energia anche nel feto e lo spingono a muoversi. Meglio non esagerare, ovviamente.
- Bevi acqua fresca. Il cambiamento di temperatura può sorprendere il feto, inducendolo a muoversi.
- Parla, canta, ascolta musica. L’udito è uno dei primi sensi che si sviluppano nel ventre materno. Di conseguenza, fare in qualche modo rumore è il modo migliore per richiamare l’attenzione del feto. Se sei nelle ultime settimane di gestazione, è probabile che il piccolo riconosca sia la tua voce sia quella del partner: cantare o parlare dovrebbe quindi essere molto efficace.
- Muoviti. Piccoli esercizi come una camminata o movimenti di stretching migliorano la circolazione, fanno arrivare sangue alla placenta e possono stimolare l’attività fetale.
- Massaggia il pancione. Dopo la 25a settimana, il bimbo percepisce il tocco materno e risponde di conseguenza. Ricorda di essere sempre molto delicata.
Se un metodo non funziona, provane un altro paio. Non farti prendere dal panico, però: renderebbe solo più difficile sentire i movimenti fetali, specie se sei ancora tra il sesto e il settimo mese.
Proteggilo fin dal primo calcetto
Saper interpretare i movimenti fetali, capire quando c’è qualcosa che non va, può salvare la vita del tuo piccolo. Peccato che i rischi non finiscano una volta uscito dalla tua pancia, anzi. Come fare per proteggerlo anche dopo il parto?
Non abbiamo una soluzione a tutti i problemi della vita, anche se ci piacerebbe. Possiamo però proporti un modo per proteggerlo contro almeno 80 di questi: la conservazione del cordone ombelicale.
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