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Gravidanza e Stitichezza: i Rimedi
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Quali dolcificanti usare in gravidanza?

Donna incinta che si regge il pancione con sfondo di muffin e dolcificanti

Come visto in passato, è normale avere voglia di dolci in gravidanza, voglia che però non sempre possiamo assecondare: assumere troppi zuccheri e grassi fa sempre male, ma è particolarmente dannoso in gravidanza. Sostituire lo zucchero con i dolcificanti in gravidanza è una soluzione? Non proprio.

Nella prima parte dell’articolo vedremo quali sono i dolcificanti migliori per una donna incinta. Dopodiché, analizzeremo perché sarebbe meglio evitare i dolcificanti o, quanto meno, assumerli molto raramente.

Dolcificanti che si possono usare in gravidanza

Gran parte dei dolcificanti che troviamo in commercio sono sicuri anche in gravidanza, se usati con moderazione. Vediamo quali sono.

Stevia

La stevia è uno dei dolcificanti più conosciuti e sicuri, tra quelli in commercio. Estratta dalle foglie della Stevia rebaudiana, non contiene calorie, non alza i livelli di zucchero nel sangue e ha un’origine 100% naturale. Dato che non provoca picchi glicemici, la possono usare anche le persone diabetiche o a rischio di diabete gestazionale.

Dal punto di vista organolettico, la stevia ha un grosso difetto: ha un forte retrogusto di liquirizia, che potrebbe alterare il gusto dei cibi e che non è sempre gradevole.

Sucralosio

Il sucralosio è un dolcificante artificiale 600 volte più dolce dello zucchero, ma privo di calorie: dato che il nostro corpo non lo metabolizza, viene espulso praticamente integro. Inoltre, gli studi disponibili non mostrano effetti negativi né sull’organismo materno né sul feto.

Aspartame

Quando si parla di dolcificanti poco sicuri, si pensa quasi sempre all’aspartame. Nonostante la sua pessima fama, però, l’aspartame è considerato sicuro in gravidanza ed è problematico solo per coloro che soffrono di fenilchetonuria (PKU).

La fenilchetonuria è una malattia genetica rara che impedisce di metabolizzare correttamente la fenilalanina, provocando gravi danni allo sviluppo del sistema nervoso centrale. La malattia, diagnosticabile alla nascita mediante screening neonatale, viene trattata mediante una dieta molto stretta; l’aspartame è una delle tante sostanze da evitare.

Eritritolo

L’eritritolo è un dolcificante naturale derivato da zuccheri fermentati, con un gusto simile a quello del saccarosio ma con un potere dolcificante leggermente minore. In compenso, è privo di calorie e non provoca picchi glicemici, il che lo rende particolarmente indicato per le donne con diabete gestazionale.

Secondo gli studi, l’eritrolo non ha effetti collaterali significativi, né sulla madre né sul bambino. In grandi quantità può causare gonfiore e diarrea, però.

Maltitolo

Il maltitolo è un derivato dello zucchero di malto ed è il dolcificante meno dietetico della lista: contiene il 60% delle calorie dello zucchero e ha un indice glicemico del 53%. Pur essendo meno calorico dello zucchero da cucina, quindi, rimane un alimento molto energetico. Inoltre, se consumato in grandi quantità, può avere un effetto lassativo.

Acesulfame K

L’acesulfame K è un dolcificante artificiale 200 volte più dolce dello zucchero: ne basta pochissimo per addolcire chili e chili di cibo; inoltre, rimane stabile anche in liquidi molto acidi, come le bevande gasate. Per tutte queste ragioni, lo si usa soprattutto nei prodotti industriali dietetici, nei dentifrici e nelle gomme da masticare.

Pur essendo artificiale, l’acesulfame è risultato sicuro anche in gravidanza. Dato che il nostro organismo non lo metabolizza, è ottimo anche per le persone diabetiche, comprese le donne con diabete gestazionale.

Dolcificanti da evitare in gravidanza

Tutti i dolcificanti vanno consumati con attenzione in gravidanza, ma alcuni vanno evitati del tutto a causa dei possibili rischi per la salute del feto.

Saccarina

La saccarina è stato il primo dolcificante artificiale – nasce nel 1879! – ed ha un retrogusto metallico, sgradevole per molte persone. In compenso, non provoca picchi glicemici e rimane stabile anche alle alte temperature. I problemi si presentano in gravidanza.

Studi dimostrano che la saccarina può attraversare la placenta e accumularsi nei tessuti fetali. Non ci sono prove definitive che possa provocare dei danni, ma nel dubbio è meglio evitarne il consumo.

Ciclamato

Il ciclamato è un dolcificante artificiale usato soprattutto in ambito farmaceutico, seppure con qualche restrizione. Esistono infatti studi controversi riguardo la sua (presunta) cancerogenicità, tant’è che è stato proibito in diversi Paesi.

In Europa, il ciclamato è legale ma sconsigliato in gravidanza. Pare che l’uso continuativo riduca le dimensioni della placenta e il peso fetale alla nascita.

Perché è meglio evitare i dolcificanti in gravidanza

Sebbene alcuni dolcificanti siano considerati tutto sommato sicuri in gravidanza, i medici di tutto il mondo ne sconsigliano l’uso abituale. Avendo molte meno calorie dello zucchero, aiutano a mantenere il peso stabile nell’immediato, è vero; purtroppo, sempre più studi mostrano effetti negativi sul lungo periodo.

Ovviamente, parliamo del consumo massiccio di dolcificanti: bere Coca-Cola Light al posto dell’acqua, mangiare dolci “light” tutti i giorni, assumere sostitutivi dei pasti dolci, ecc. Un consumo moderato e occasionale, in linea con ciò che consigliano i nutrizionisti di tutto il mondo, è del tutto sicuro.

Conseguenze sulla madre

Esistono decine di studi riguardanti il consumo abituale dei dolcificanti, in gravidanza e non. Purtroppo per noi, i risultati sono talvolta contraddittori.

Ad oggi, sappiamo con relativa sicurezza che l’uso massiccio di dolcificanti altera il microbioma intestinale, il complesso ecosistema di batteri che vive nel nostro intestino. Questa alterazione può causare effetti a catena: influenzare il metabolismo; danneggiare la digestione; indebolire il sistema immunitario.

Come se non bastasse, un consumo massiccio di dolcificanti è correlato a peggioramento dell’intolleranza al glucosio. Paradossalmente, usare tanti dolcificanti potrebbe aumentare il rischio di insulino-resistenza e contribuire al diabete gestazionale, con tutte le conseguenze del caso.

Infine, dolcificanti come il maltitolo e l’eritritolo hanno effetti lassativi, se consumati in eccesso. Durante la gravidanza, quando il sistema digestivo è già sotto stress, questo può risultare particolarmente fastidioso.

Conseguenze sul metabolismo neonatale e infantile

Gli effetti più preoccupanti riguardano il consumo perinatale, però, ovvero quello cui è sottoposto il feto. Gran parte dei dolcificanti sono sicuri sul fronte malformazioni e danni congeniti, ma possono essere dannosi in modi più subdoli.

In uno studio canadese del 2016, i ricercatori hanno monitorato 3033 madri e i loro bambini; il 29.5% di queste aveva consumato dolcificanti in gravidanza. Secondo i dati raccolti, ci sarebbe una correlazione tra questo consumo di dolcificanti e il rischio di obesità dei figli. Com’è possibile?

Pare che il consumo di dolcificanti in gravidanza alteri il microbioma del bambino, proprio come succede alla madre. Questo potrebbe aumentare il rischio di problemi metabolici in età adulta, oltre che alterare la capacità di regolare i livelli di zucchero nel sangue. Inoltre aumenterebbe il bisogno di cibi dolci, con tutti i problemi connessi sul fronte alimentare.

Esiste un dolcificante che non fa male in assoluto?

La verità è che non esiste un dolcificante “perfetto”. Come visto, anche i dolcificanti naturali possono avere effetti indesiderati, se consumati in eccesso. Meglio adottare un approccio equilibrato: riduci l’uso di dolcificanti al minimo, privilegiando zuccheri naturali presenti nella frutta intera.

Cosa dice la scienza sui rischi zero?

Anche i dolcificanti considerati sicuri presentano alcune incertezze. Questo perché:

  • Gli studi a lungo termine sono limitati. Non conosciamo tutti gli effetti a lungo termine del consumo perinatale.
  • L’individualità conta. Ogni individuo ha un metabolismo unico e uno stile di vita differente, il che complica lo studio degli effetti indesiderati.
  • La placenta non è una barriera totale. Alcuni dolcificanti possono attraversare la placenta e raggiungere il feto, anche se in quantità minime.

Un approccio consapevole: la moderazione

Piuttosto che cercare un dolcificante “perfetto”, la cosa migliore è usarli con moderazione. La chiave è mantenere un’alimentazione equilibrata.

  • Limita l’assunzione di zuccheri e dolcificanti.
  • Se hai voglia di dolce, preferisci la frutta ai dolci light.
  • Evita dolcificanti artificiali potenzialmente rischiosi, come saccarina e ciclamato.

Scegliere un dolcificante in gravidanza sembra complicato, ce ne rendiamo conto. Ricorda però che il tuo benessere e quello del tuo bambino sono la priorità.

Per qualsiasi dubbio, consulta sempre il tuo medico.

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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