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Si possono usare le staminali del cordone su adolescenti e adulti?

Quando parliamo di sangue cordonale, parliamo soprattutto di trapianti su bambini molto piccoli. Eppure, le staminali del cordone sono efficaci e sicure anche su adolescenti e adulti. Anzi, sono molto più sicure delle staminali del midollo osseo, ovvero quelle usate tradizionalmente in quei casi.

Il trapianto di staminali del cordone non ha un’età massima

Molti non lo sanno, ma non esiste un’età massima per ricevere un trapianto di staminali del cordone. Anche una persona di ottant’anni potrebbe ricevere un trapianto di sangue cordonale. Se ci fosse compatibilità, un genitore potrebbe benissimo usare il cordone del figlio.

Niente età massima per il trapianto di staminali cordonali. Piuttosto, il problema è un altro: i cordoni ombelicali conservati sono pochissimi. Come visto più volte, più del 90% dei cordoni ombelicali viene buttato; tutte staminali perse per sempre, impossibili da recuperare.

In gran parte dei casi, quindi, l’unica soluzione disponibile è il trapianto di midollo osseo. Questo un rischio maggiore di Graft vs. Host Disease ma, in compenso, lo si può raccogliere per quasi tutta la vita. Soprattutto, è disponibile relativamente in grandi quantità.

Il grande (falso) problema con le staminali del cordone

Non solo le staminali del cordone si possono raccogliere una sola volta nella vita, ma sono disponibili in quantità ridotte. Il sangue cordonale non contiene solo staminali, infatti: al suo interno ci sono piastrine, globuli rossi, globuli bianchi e tutto ciò che troviamo in un qualsiasi campione di sangue. Le staminali ematopoietiche sono relativamente poche.

In realtà, esistono due possibili soluzioni:

  • espansione in vitro, ovvero far moltiplicare le cellule staminali a disposizione per aumentarne il numero;
  • usare due dosi di staminali del cordone.

La prima soluzione è quella più battuta in caso di necessità, per ovvie ragioni. Certo, anche questa soluzione presuppone che tu abbia del sangue cordonale a disposizione, eventualità tutt’altro che scontata.

I trapianti sugli adulti hanno successo?

Gli adulti che ricevono un trapianto di staminali del cordone hanno ottime probabilità di sopravvivenza, superiori a chi riceve staminali prelevate dal sangue periferico o dal midollo.

Ammesso che una persona abbia conservato le proprie staminali del cordone o quelle di un parente, quindi, può usarle anche in età adulta. Rispetto a un bambino molto piccolo, può darsi che debba aspettare qualche tempo in più per far espandere la coltura cellulare. Una volta fatto, però, non subentrano ulteriori problemi.

La storia di Colt, migliorato grazie al tessuto cordonale

Sul sito Parent’s Guide to Cord Blood c’è una storia emblematica di come le staminali del cordone possono essere usate oltre l’infanzia. È la storia di Colt, ragazzino di 13 anni nato prematuro e affetto da paralisi cerebrale.

Colt nasce a 24 settimane, gravemente prematuro. Alla nascita, è un cosino minuscolo, pesante nemmeno un chilo e delicatissimo; ha bisogno di un respiratore per sopravvivere e la terapia intensiva neonatale è tutto il suo mondo. Vi rimane per 120 giorni, di cui 40 attaccato a un ventilatore.

A causa di questo inizio difficile, Colt trascorre l’infanzia tra terapie di tutti i tipi, da quella occupazionale a quella fisica. Essendo molto avanti nello spettro autistico riceve un’istruzione speciale, ma se la cavicchia da solo: cammina, parla e svolge molte attività quotidiane senza assistenza. Tuttavia, è ben lontano dall’essere 100% autonomo.

Colt manifesta i deficit persistenti, come l’estrema sensibilità ai sovraccarichi sensoriali, contro i quali sembra non esserci niente da fare. Finché non arriva il fratellino di Colt, quanto meno.

La famiglia del bambino fa conservare il sangue cordonale del secondogenito del bambino. I due hanno sentito parlare degli studi della Duke University, dove stanno lanciando un trial clinico per il trattamento delle paralisi cerebrale con il sangue cordonale. Sperano di portarci il primogenito, ma le loro speranze affondano ben presto: Colt è troppo grande per partecipare al trial.

I genitori del bambino non si perdono d’animo: le staminali possono essere conservate per decenni e loro continueranno a cercare alternative.

Un giorno, la madre Nicole ascolta un podcast sul Panama Stem Cell Institute nel quale si parla del Dr. Neil Riordan. La donna ordina il libro “Stem Cell Therapy: How Stem Cells Are Disrupting Medicine and Transforming Lives: a Rising Tide”. Dopo averlo letto tutto d’un fiato, Nicole s’informa sulla possibilità di recarsi a Panama, nella clinica dove si eseguono trattamenti ai bambini con infusioni endovenose di cellule stromali mesenchimali (MSC) dal tessuto cordonale.

Colt viene accettato.

La famiglia di Colt si reca a Panama ben due volte: nel novembre 2018, quando Colt ha 11 anni; nel gennaio 2020, quando ne ha 12. Nicole documenta questi viaggi di famiglia nel suo blog e gli specialisti misurano l’evoluzione del ragazzino.

Secondo il suo logopedista, dopo il primo trattamento le abilità linguistiche di Colt migliorano del 35% sia nel suo linguaggio espressivo che in quello ricettivo. Anche l’equilibrio di Colt sembra migliorare, tant’è che riesce ad andare in bicicletta senza rotelle. Le sue sensibilità sensoriali sono molto più gestibili: i rumori forti improvvisi o il sole negli occhi non lo irritano come prima. Infine, Colt ha più autoconsapevolezza e fiducia in se stesso.

Si parla spesso dell’evoluzione del cervello nell’adolescenza e nell’età adulta. Eppure, la maggior parte degli studi clinici su paralisi cerebrale e autismo si focalizzano su bambini piccoli. La storia di Colt dimostra quanto le terapie a base di cellule staminali potrebbero essere preziose anche per gli adulti.

Certo, le risposte alle terapie variano notevolmente da caso a caso: la storia di un singolo ragazzino non dimostra l’efficacia generale di una terapia. Detto questo, la ricerca sta facendo grandi passi in avanti e chissà in che modo potremo usare il sangue cordonale, in futuro.

Sempre che noi lo si abbia conservato.

"Siamo davvero rimasti soddisfatti, azienda seria, tutor sempre a disposizione, personale competente e professionale. Complimenti!"
Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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