In gravidanza, toccare il pancione è un gesto istintivo, che gran parte delle future mamme fa senza prestarci grande attenzione. Non solo: spesso anche amici e parenti sono calamitati dal pancione, finendo per diventare un pochetto molesti.
In questo articolo vedremo perché ci piace così tanto accarezzare la pancia. Soprattutto, scopriremo quali sono i modi migliori per farlo e perché fa bene sia alla mamma sia al bambino.
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ToggleÈ difficile trovare una donna incinta che non accarezzi il proprio pancione. Perché?
Il tatto è il primo senso che si sviluppa nel ventre materno: i primissimi recettori si sviluppano su mani e piedi, verso la 12a settimana; l’addome diventa sensibile verso la 17a settimana e, man mano che le settimane passano, sempre più aree del corpo acquistano sensibilità. Quindi il bimbo sente il tocco della mamma, quand’è dentro la pancia? Dipende.
Durante il terzo trimestre, sappiamo per certo che il bambino sente le carezze della mamma e le distingue da quelle di altre persone. Non è poi così strano: man mano che cresce, la distanza tra il suo corpicino e l’esterno si assottiglia, rendendo il contatto molto più semplice. Prima, invece?
Secondo gli studi che analizzano come il feto reagisce al tocco materno, nel secondo trimestre ci sono molte meno reazioni, tutte concentrate nelle ultime settimane. Analizzando i dati, infatti, sembra che il feto cominci a percepire le carezze materne tra la 21a e la 25a settimana di gestazione. Prima di questo lasso di tempo, non paiono esserci reazioni evidenti alla mamma che si tocca la pancia.
Abbiamo parlato di reazioni in modo molto neutro, senza accezioni né negative né positive. Essendo la gravidanza un momento delicato, però, tante donne si chiedono se toccare il pancione possa avere conseguenze negative. Ad esempio, gira voce che possa anticipare le contrazioni: è vero? Se la gravidanza è fisiologica, no.
Quando ci si tocca il pancione, capita di avere la sensazione che le contrazioni uterine stiano aumentando. Salvo casi particolari, è tutto perfettamente nella norma ed eventuali contrazioni si possono spiegare così:
Le normali carezze alla pancia sono scollegate dalle contrazioni da travaglio. Ciò di cui ti devi davvero preoccupare sono stress, eventi traumatici e colpi al pancione.
Accarezzare il pancione è del tutto innocuo, ma ciò non significa che tu possa fare come vuoi. Al contrario, ci sono diverse precauzioni da tenere a mente: l’embrione/feto è ben protetto da liquido amniotico, placenta, utero, muscoli, è vero; ciononostante, rimane vulnerabile a colpi molto forti e traumi violenti.
Entriamo nel dettaglio sulle cose da non fare.
Come visto nell’articolo “Cosa non fare in gravidanza”, i medici sconsigliano di premere forte sulla pancia durante la gravidanza. La pressione forte e costante sulla pancia potrebbe infatti provocare:
Parliamo di pressione forte, però: se la gravidanza è fisiologica, le normali interazioni con il mondo esterno sono del tutto sicure.
I traumi accidentali al pancione costituiscono forse il pericolo maggiore per il feto. Cadute sulla pancia e colpi possono superare la barriera dell’utero e raggiungere il feto, danneggiandone lo sviluppo.
I rischi maggiori sono:
In caso di colpi accidentali alla pancia, è quindi importante verificare che non ci siano perdite di liquido amniotico o di sangue. Inoltre, si raccomanda di tenere monitorati i movimento del feto.
Come vedremo, massaggiare il pancione può essere molto bello e anche benefico per il bambino, ma va fatto con criterio. Massaggiare con energia, infatti, può provocare:
D’altra parte, non è il caso di rinunciare del tutto ai massaggi. Al contrario, un bel massaggio può essere un ottimo modo per rilassarsi e per ridurre il rischio di smagliature, aiutando la pelle ad assorbire gli oli idratanti scelti. Certo, l’importante è farlo nel modo giusto.
Per andare sul sicuro, la cosa migliore rimane rivolgersi a un professionista. Attenzione, però: bisognerebbe scegliere un massaggiatore esperto in massaggio prenatale, che sappia quindi muoversi sul corpo di una donna incinta.
Messo in chiaro cosa fare e cosa non fare, perché dovresti “arrischiarti” a massaggiare la pancia, o anche solo ad accarezzarla? Perché questo semplice gesto, per quanto delicato, può avere benefici enormi sia per la mamma sia per il bambino.
Probabilmente, i benefici più evidenti – sia fisici sia psicologici – sono quelli per la mamma che si fa massaggiare.
I benefici dal massaggio della pancia toccano anche il bambino. Come abbiamo accennato nella sezione precedente, infatti, il feto risponde al tocco della mamma già dalla fine del secondo trimestre. Vediamo quali sono questi effetti positivi.
In definitiva, toccare il pancione è solo l’ennesimo tassello di un legame che, se coltivato, durerà tutta la vita. Un legame emotivo, prima che di sangue. Un legame fatto di sforzi continui per salvaguardare il benessere di quello che, un tempo, era un cosino che percepiva le carezze attraverso un muro di carne.
Conservare il cordone ombelicale può essere un altro tassello di questo legame. I benefici del sangue cordonale sono innumerevoli: ad oggi, viene usato per il trattamento di oltre 80 patologie; chissà in futuro. Perché buttarlo via?
Coltiva il legame con tuo figlio una carezza alla volta, una cellula alla volta.
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