Centro assistenza clienti
Futura mamma guarda salvadanaio pensando al figlio
Quanto costa conservare il cordone ombelicale nel 2025
Guantoni da boxe appesi al ring
L’incontro della vita
Show all

Toccare il pancione: perché ci piace e fa bene

Bimbo che tocca la pancia della mamma in gravidanza

In gravidanza, toccare il pancione è un gesto istintivo, che gran parte delle future mamme fa senza prestarci grande attenzione. Non solo: spesso anche amici e parenti sono calamitati dal pancione, finendo per diventare un pochetto molesti.

In questo articolo vedremo perché ci piace così tanto accarezzare la pancia. Soprattutto, scopriremo quali sono i modi migliori per farlo e perché fa bene sia alla mamma sia al bambino.

Perché ci si tocca la pancia in gravidanza

È difficile trovare una donna incinta che non accarezzi il proprio pancione. Perché?

  1. Connettersi con il feto. Nel momento in cui la pancia inizia ad essere evidente, toccarla diventa un modo per connettersi con l’embrione o il feto che la abita. Un’illusione? Non proprio: come vedremo, il tatto è uno dei primi sensi che si sviluppano nel pancione.
  2. Proteggere il pancione. L’atto di abbracciare il pancione è un modo per proteggere il piccolo da urti e pressioni esterne. Non per nulla, diventa evidente in situazioni di forte stress e in luoghi affollati.
  3. Rilassarsi. Spesso in situazioni di ansia o di disagio, ci tocchiamo braccia e viso per confortarci e rilassarci; toccarsi il pancione può avere una funzione simile.
  4. Lenire il disagio. Il pancione pesa, soprattutto nelle ultime settimane, e qualche volta prude pure. In situazioni del genere, abbracciarlo è un modo istintivo per distribuire il peso e trovare un po’ di sollievo.
  5. Prendere atto del cambiamento. La gravidanza è un momento di grandi cambiamenti, molti dei quali si manifestano nel pancione. Toccarlo in continuazione, accarezzarlo, guardarlo è un modo per monitorare questa trasformazione. Un po’ come quando continuiamo a guardarci nelle vetrine, dopo aver cambiato taglio di capelli.

Il bambino sente il tocco della mamma?

Il tatto è il primo senso che si sviluppa nel ventre materno: i primissimi recettori si sviluppano su mani e piedi, verso la 12a settimana; l’addome diventa sensibile verso la 17a settimana e, man mano che le settimane passano, sempre più aree del corpo acquistano sensibilità. Quindi il bimbo sente il tocco della mamma, quand’è dentro la pancia? Dipende.

Durante il terzo trimestre, sappiamo per certo che il bambino sente le carezze della mamma e le distingue da quelle di altre persone. Non è poi così strano: man mano che cresce, la distanza tra il suo corpicino e l’esterno si assottiglia, rendendo il contatto molto più semplice. Prima, invece?

Secondo gli studi che analizzano come il feto reagisce al tocco materno, nel secondo trimestre ci sono molte meno reazioni, tutte concentrate nelle ultime settimane. Analizzando i dati, infatti, sembra che il feto cominci a percepire le carezze materne tra la 21a e la 25a settimana di gestazione. Prima di questo lasso di tempo, non paiono esserci reazioni evidenti alla mamma che si tocca la pancia.

Toccare la pancia in gravidanza aumenta le contrazioni?

Abbiamo parlato di reazioni in modo molto neutro, senza accezioni né negative né positive. Essendo la gravidanza un momento delicato, però, tante donne si chiedono se toccare il pancione possa avere conseguenze negative. Ad esempio, gira voce che possa anticipare le contrazioni: è vero? Se la gravidanza è fisiologica, no.

Quando ci si tocca il pancione, capita di avere la sensazione che le contrazioni uterine stiano aumentando. Salvo casi particolari, è tutto perfettamente nella norma ed eventuali contrazioni si possono spiegare così:

  1. Aumento della consapevolezza. Quando ti concentri su una parte del corpo, percepisci qualsiasi dolorino o contrazione. Questo capita quando ti automassaggi le spalle mentre lavori, ma anche quando ti accarezzi il pancione in gravidanza. Quindi non sono le contrazioni ad essere aumentate, ma sei tu ad essere diventata più attenta.
  2. Contrazioni di Braxton Hicks. Nelle ultime settimane di gravidanza, toccare e massaggiare la pancia può stimolare una leggera attività uterina. Accarezzare il pancione stimola infatti il rilascio di ossitocina, che stimola a propria volta le contrazioni di Braxton Hicks. Trattasi di un fenomeno del tutto fisiologico, innocuo sia per la mamma sia per il bambino.

Le normali carezze alla pancia sono scollegate dalle contrazioni da travaglio. Ciò di cui ti devi davvero preoccupare sono stress, eventi traumatici e colpi al pancione.

Cosa non fare con il pancione

Accarezzare il pancione è del tutto innocuo, ma ciò non significa che tu possa fare come vuoi. Al contrario, ci sono diverse precauzioni da tenere a mente: l’embrione/feto è ben protetto da liquido amniotico, placenta, utero, muscoli, è vero; ciononostante, rimane vulnerabile a colpi molto forti e traumi violenti.

Entriamo nel dettaglio sulle cose da non fare.

Premere forte

Come visto nell’articolo “Cosa non fare in gravidanza”, i medici sconsigliano di premere forte sulla pancia durante la gravidanza. La pressione forte e costante sulla pancia potrebbe infatti provocare:

  • distacco della placenta, con conseguente parto prematuro;
  • riduzione del flusso sanguigno alla placenta, limitando l’apporto di ossigeno e nutrienti al bambino.

Parliamo di pressione forte, però: se la gravidanza è fisiologica, le normali interazioni con il mondo esterno sono del tutto sicure.

Colpire

I traumi accidentali al pancione costituiscono forse il pericolo maggiore per il feto. Cadute sulla pancia e colpi possono superare la barriera dell’utero e raggiungere il feto, danneggiandone lo sviluppo.

I rischi maggiori sono:

  • distacco della placenta;
  • lesioni uterine, specie in caso di trauma molto forte;
  • contrazioni premature, che potrebbero portare a un parto prematuro;
  • perdita di liquido amniotico che, se continuata, potrebbe mettere a rischio il proseguimento della gravidanza.

In caso di colpi accidentali alla pancia, è quindi importante verificare che non ci siano perdite di liquido amniotico o di sangue. Inoltre, si raccomanda di tenere monitorati i movimento del feto.

Massaggiare con energia

Come vedremo, massaggiare il pancione può essere molto bello e anche benefico per il bambino, ma va fatto con criterio. Massaggiare con energia, infatti, può provocare:

  • irritazioni cutanee, dato che la pelle è più sottile e delicata in gravidanza;
  • trombosi venosa profonda, causata dallo spostamento di coaguli di sangue;
  • peggioramento delle nausee mattutine, specie nel primo trimestre.

Come massaggiare il pancione in modo sicuro

D’altra parte, non è il caso di rinunciare del tutto ai massaggi. Al contrario, un bel massaggio può essere un ottimo modo per rilassarsi e per ridurre il rischio di smagliature, aiutando la pelle ad assorbire gli oli idratanti scelti. Certo, l’importante è farlo nel modo giusto.

  1. Eseguire movimenti lenti e delicati. In gravidanza non bisognerebbe mai eseguire massaggi profondi, né sul pancione né sulle gambe. Al contrario, la pressione dev’essere minima e costante.
  2. Partire dall’alto e scendere lungo il pancione con movimenti circolari.
  3. Massaggiare con le mani di piatto, senza impastare con i polpastrelli.

Per andare sul sicuro, la cosa migliore rimane rivolgersi a un professionista. Attenzione, però: bisognerebbe scegliere un massaggiatore esperto in massaggio prenatale, che sappia quindi muoversi sul corpo di una donna incinta.

Perché massaggiare e accarezzare la pancia fa bene

Messo in chiaro cosa fare e cosa non fare, perché dovresti “arrischiarti” a massaggiare la pancia, o anche solo ad accarezzarla? Perché questo semplice gesto, per quanto delicato, può avere benefici enormi sia per la mamma sia per il bambino.

Benefici per la mamma

Probabilmente, i benefici più evidenti – sia fisici sia psicologici – sono quelli per la mamma che si fa massaggiare.

  1. Migliora la circolazione. Durante la gravidanza, il volume di sangue aumenta e la circolazione sanguigna subisce un brusco rallentamento. Massaggiare la pancia con delicatezza riattiva la circolazione, il che riduce la comparsa di smagliature.
  2. Riduce la tensione muscolare. Con l’avanzare della gravidanza, addominali e schiena accumulano molta tensione. Il massaggio può rilassare i muscoli tesi, alleviando qualche sgradevole dolorino.
  3. Riduce lo stress. La gravidanza può essere un periodo di grande gioia, ma anche di stress e preoccupazioni. Il massaggio della pancia stimola la produzione di ossitocina e riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
  4. Rafforza il legame tra mamma e bambino. Il massaggio può diventare un momento di intimità tra mamma e bambino, soprattutto nelle fasi avanzate della gravidanza, quando il feto è più attivo e risponde agli stimoli esterni.

Benefici per il bambino

I benefici dal massaggio della pancia toccano anche il bambino. Come abbiamo accennato nella sezione precedente, infatti, il feto risponde al tocco della mamma già dalla fine del secondo trimestre. Vediamo quali sono questi effetti positivi.

  1. Stimola i sensi. Il massaggio può aiutare a sviluppare i sensi del bambino, quanto meno a fine gestazione.
  2. Calma. Durante il massaggio, la mamma produce ormoni del benessere come l’ossitocina, che creano un ambiente intrauterino più tranquillo.
  3. Crea un legame precoce. Accarezzare il pancione e parlare al bambino durante il massaggio contribuisce a rafforzare il legame tra madre e figlio. Studi provano che, alla fine del terzo trimestre, il bambino distingue le carezze della mamma da quelle delle altre persone.

Nascita di un legame

In definitiva, toccare il pancione è solo l’ennesimo tassello di un legame che, se coltivato, durerà tutta la vita. Un legame emotivo, prima che di sangue. Un legame fatto di sforzi continui per salvaguardare il benessere di quello che, un tempo, era un cosino che percepiva le carezze attraverso un muro di carne.

Conservare il cordone ombelicale può essere un altro tassello di questo legame. I benefici del sangue cordonale sono innumerevoli: ad oggi, viene usato per il trattamento di oltre 80 patologie; chissà in futuro. Perché buttarlo via?

Coltiva il legame con tuo figlio una carezza alla volta, una cellula alla volta.

"Siamo davvero rimasti soddisfatti, azienda seria, tutor sempre a disposizione, personale competente e professionale. Complimenti!"
Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

Leggi i commenti lasciati dai nostri clienti.

Recensioni Verificate
Copy link