Malattia autoimmune cronica demielinizzante, la sclerosi multipla colpisce il sistema nervoso centrale causando moltissimi disturbi, sintomi e problemi spesso irreversibili: i danni alla mielina, la cui guaina si perde progressivamente, rappresentano uno dei problemi più gravi, in quanto la riserva mielinica è responsabile della trasmissione dei segnali nervosi.
Uno studio tutto italiano, condotto da un team guidato dal responsabile Gianvito Martino dell’Ospedale San Raffaele in collaborazione con il team di Elena Cattaneo dell’Università degli studi di Milano, e pubblicato su Nature Communications, ha rivelato la possibilità di fare uso delle cellule staminali epiteliali per ritardare i danni provocati sulla riserva mielinica, tipici di questa patologia.
La ricerca, che è stata eseguita su alcuni modelli murini di sclerosi multipla, ha avuto come punto di partenza la riprogrammazione cellulare trasformando le cellule cutanee in cellule staminali embrionali e quindi in staminali del cervello. Queste ultime si sono a loro volta trasformate in neuroni e oligodendrociti (ovvero le cellule che producono mielina) e dopo essere state trapiantate nel cervello, hanno ridotto il danno della riserva mielinica.
Una scoperta che potrebbe aprire nuovi orizzonti ai malati di sclerosi multipla, anche qualora il danno alla riserva mielinica si sia già verificato.
Fonte: Milanopost.info