Si aprono nuove frontiere per quel che riguarda le terapie cellulari sui tumori del sangue: è quanto emerge dallo studio condotto dal responsabile del laboratorio di manipolazione cellulare e della banca del sangue placentare del San Matteo, Cesare Perotti, in collaborazione con il professor Carlo Alberto Redi e le collaboratrici Manuela Monti, Marila Cervio e Claudia Del Fante. Ciò che solo qualche anno fa rappresentava una speranza, ora potrebbe diventare realtà: i trattamenti dei tumori del sangue per mezzo dei trapianti possono essere eseguiti prima, con una notevole riduzione dei tempi e, di conseguenza, anche maggiori possibilità in fatto di risultati. “Quando c’è una leucemia, prima si trapianta, meglio è”, ammettono i medici, e la nuova tecnica, selezione immunomagnetica, resa possibile da una macchina che aiuta a separare le varie componenti cellulari dal plasma, si possono eliminare le cellule che renderebbero il trapianto mortale per il paziente, e selezionare solo le staminali che aiutano il paziente a guarire. I tempi si riducono, i rischi sono minori, ed i risultati saranno più positivi.
FONTE: La provincia Pavese