Nella recente ricerca effettuata da un team di studiosi del TIGET (TelethonInstitute for Gene Therapy) e dell’IRCCS del San Raffaele di Milano, è emerso che le ‘cellule staminali T di memoria’, se modificate con la terapia genica, possono difendere a lungo tempo l’organismo da attacchi esterni. Lo studio in oggetto è stato effettuato su un gruppo di bambini affetti da ADA-SCID, una patologia (deficit di adenosina deaminasi) che rende i bambini che ne sono affetti fortemente immunodepressi e pertanto particolarmente suscettibili alle infezioni. Modificando le cellule T e trapiantandole nel sangue dei pazienti, è stato possibile monitorare nel tempo il loro comportamento ed ottenere preziose informazioni sulle loro capacità di fungere da arma contro agenti infettivi. La ricerca, pubblicata su “Science Translational Medicine” , potrebbe offrire ulteriori spunti di riflessione per nuovi trattamenti basati sulla correzione genica delle cellule del sangue.
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