Cellule staminali usate in un protocollo sperimentale migliorano la vita di una donna americana di 50 anni.
Gale Sylvester De Mello, 59 anni, nel 1991 scoprì di essere affetta da una malattia circolatoria invalidante che riduce il flusso di sangue per mani e piedi: la malattia di Raynaud. Due anni dopo, ricevette una diagnosi di sclerodermia, una malattia autoimmune che indurisce pelle e tessuti connettivi e i medici le diedero una speranza di vita di otto anni. Nel 2006, infine, le era stata diagnosticata la malattia di Madelung, una malattia rara che provoca la formazione di accumuli adiposi anomali sul collo e sul tronco.
Questo tipo di malattie sono talmente rare da essere definite malattie orfane e per ognuna gli effetti sono molto invalidanti: la Raynaud lascia le dita delle mani e dei piedi scure e intorpidite, la sclerodermia blocca la bocca e l’esofago al punto di aver bisogno di un tubo per alimentarsi e la Madelung rende il corpo quasi irriconoscibile per via delle formazioni adipose.
Non molte donne di quasi 60 anni si farebbero inquadrare senza trucco, ma la signora Sylvester De Mello lo fa con il sorriso sulle labbra, poiché è diventata una sorta di donna-manifesto per i trattamenti sperimentali basati su cellule staminali, grazie al protocollo sperimentato da un ematologo / oncologo del sud della Florida nel suo centro di Boynton Beach, il South Florida Stem Cell Institute.
Trattandosi di terapie sperimentali, le assicurazioni sanitarie non coprivano la cifra chiesta per sottoporvisi, ma la generosità della comunità di Wildcat Run, i parenti, gli amici, i colleghi del marito della Guardia Costiera e molti altri sostenitori, hanno aiutato la donna ad affrontare le spese mediche e tentare il trattamento basato su cellule staminali.
La donna sorride, nonostante soffra ancora di alcuni disturbi, ma afferma serena che i trattamenti a base di cellule staminali l’hanno aiutata a migliorare moltissimo la sua condizione di vita.
A fronte dei risultati positivi raggiunti e del miglioramento nella sua vita, Gale e il marito hanno deciso di fondare una no-profit, la Gale and Tony De Mello Scleroderma & Madelung’s Foundation per aiutare le persone affette da queste malattie orfane e aiutarli ad affrontare le spese mediche che l’assicurazione non copre.
Fonte: news-press.com