A gennaio partirà il primo studio clinico sull’utilizzo di cellule staminali fetali in utero. Il trial si colloca all’interno di una ricerca condotta dagli scienziati del Karolinska Institutet (Svezia) e del Great Ormond Street Hospital (Gran Bretagna) sul trattamento della malattia delle ossa fragili.
L’osteogenesi imperfetta, detta appunto malattia delle ossa fragili, colpisce un neonato su 25.000 e provoca fratture multiple che spesso causano la morte del bambino. Andando avanti porta ad avere problemi di crescita, di udito e denti fragili. La causa sta in alcuni errori del DNA dell’embrione, che portano a una scarsa di produzione del collagene che dovrebbe guidare la crescita di una struttura ossea solida.
La ricerca vuole fornire agli embrioni delle cellule staminali sane, che correggano le indicazioni sbagliate del DNA danneggiato e portino a uno sviluppo normale dell’ossatura.
Il trial prevede il confronto tra due gruppi da quindici piccoli pazienti. Al primo gruppo verranno trapiantate cellule staminali nel grembo materno e poi di nuovo dopo la nascita. Al secondo gruppo le cellule saranno trapiantate solo dopo il parto. Concluso il trattamento, si metteranno a confronto i benefici apportati dai due diversi approcci, verificando se il trapianto in utero sia effettivamente efficace.
Fonte: adnkronos.com