Svelato l’impatto degli astrociti sull’autismo

Dall’Università di San Paolo arriva una nuova scoperta riguardante l’autismo. I ricercatori hanno usato le cellule staminali per sviluppare un modello della malattia. In questo modo hanno scoperto alcune anomalie negli astrociti, cellule essenziali per il supporto delle cellule cerebrali. La scoperta potrebbe chiarire le basi biologiche di diversi disturbi dello spettro autistico.

Gli astrociti giocano un ruolo importante nello sviluppo e nel funzionamento del sistema nervoso. Fino ad oggi, però, i modelli a base di cellule staminali li avevano ignorati. Per la prima volta, la dottoressa Patricia Beltrão-Braga e il dottor Alysson Muotri hanno generato un modello nel quale interagiscono neuroni e astrociti.

Si è sempre pensato che l’autismo fosse causato da uno sviluppo neuronale anomalo. Potrebbe però essere una verità solo parziale. Dallo studio emerge infatti che anche il modo in cui i neuroni si rapportano tra loro può avere un ruolo nella malattia. Ecco perché gli astrociti potrebbero essere molto più importanti di quanto si pensasse.

I ricercatori hanno usato le cellule staminali di 3 pazienti con disturbi dello spettro autistico e di 3 individui sani. Hanno così generato sia neuroni che astrociti. I neuroni derivati dalle cellule del primo gruppo hanno formato strutture molto meno complesse di quelli del secondo gruppo. In un secondo momento, i ricercatori hanno unito astrociti malati e neuroni sani. Gli astrociti hanno interferito con lo sviluppo dei neuroni, formando strutture simili a quelle ottenute esclusivamente con cellule malate.

Secondo i ricercatori, gli astrociti producono una sostanza chiamata IL-6, che potrebbe avere un ruolo nei disturbi dello spettro autistico. Gli astrociti ottenuti dalle cellule staminali malate producevano troppa IL-6. Questo suggerisce che ridurre i livelli della sostanza potrebbe lenire i sintomi dei disturbi dello spettro autistico.

Fonte: elsevier.com