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Regolando le staminali embrionali si combatte la malattia di Huntington

Regolando le staminali embrionali si combatte la malattia di Huntington

23.12.2017

2 min di lettura

Le cellule staminali embrionali hanno un enorme potenziale terapeutico contro diverse malattie. Purtroppo, queste cellule sono difficili da manipolare a causa di un complesso sistema regolativo. I ricercatori del CECAD presso l’Università di Cologne potrebbero aver individuato una so[...]

Le cellule staminali embrionali hanno un enorme potenziale terapeutico contro diverse malattie. Purtroppo, queste cellule sono difficili da manipolare a causa di un complesso sistema regolativo. I ricercatori del CECAD presso l’Università di Cologne potrebbero aver individuato una soluzione.

Gli scienziati hanno identificato una proteina che controlla le cellule staminali embrionali e la loro trasformazione in cellule nervose. La scoperta potrebbe chiarire molti punti sulla genesi della malattia di Huntington e di altre malattie neurodegenerative. Potrebbe addirittura portare all’elaborazione di nuovi trattamenti.

Le cellule staminali embrionali si possono differenziare in qualunque tipo di cellula. Il loro fato dipende da una serie di segnali del corpo, che traducono i bisogni dell’organismo in un intricato sistema di regolazione. Lo studio di terapie a base di cellule staminali consiste in buona parte nella ricerca di questi segnali. Comprendere il loro funzionamento, infatti, consentirebbe di usare le cellule staminali con molta più libertà.

Il team dell’Università di Cologne ha scoperto che le cellule staminali embrionali hanno livelli più alti di CSDE1 rispetto ai neuroni. Hanno quindi creato delle cellule staminali prive di questa proteina. Le staminali così modificate si sono convertite in neuroni con un’efficienza del 100%. Un grande risultato, se si considera che normalmente si ottengono mix di cellule neuronali diverse.

Ulteriori osservazioni hanno mostrato che la proteina CSDE1 mantiene le cellule staminali in uno stato immaturo. Quando manca, si attiva una cascata di segnali neuronali che danno il via alla produzione di nuove cellule nervose. Ne consegue che le cellule staminali prive di CSDE1 non solo si convertono in modo più preciso, ma anche più veloce.

La scoperta faciliterà la produzione di neuroni e la comprensione di alcune malattie neurodegenerative, come la Huntington. Offre infatti nuove informazioni su come funziona la neurogenesi.

Fonte: huntingtonsdiseasenews.com

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