Il team del dottor Mattias Magnusson ha confermato il ruolo protettivo del gene HLF per le cellule staminali del sangue. Secondo i ricercatori, il gene fa in modo che le cellule rimangano a riposo quando serve. In questo modo ne riduce il logoramento. Comprendere e controllare questo meccanismo potrebbe aiutare nello studio e nel trattamento della leucemia.
Il midollo osseo contiene un numero limitato di cellule staminali. Queste hanno il compito di salvaguardare la produzione di sangue, specialmente in caso di emergenza. Un ruolo che è fondamentale proteggere in caso di trapianto o chemioterapia.
Per evitare che le cellule staminali si consumino per l’eccessivo uso, molte di queste rimangono a riposo. In caso di emergenza si riattivano, producono il surplus di sangue necessario e tornato in stasi. I ricercatori hanno identificato il gene che controlla questo processo, il gene HLF. Secondo lo studio, il suo malfunzionamento potrebbe essere la causa di leucemie e malattie del sangue.
La dottoressa Karolina Komorowska, del team del dottor Mattias Magnusson, ha studiato delle cavie prive di HLF. In questi topi le cellule staminali del sangue erano sempre attive, poiché mancava il gene che le mettesse a riposo. È bastato un piccolo danno esterno per ucciderle: l’organismo non era più in grado di reagire a certi trattamenti o a un trapianto.
Lo studio conferma i risultati dei ricercatori della Lund University. Il team del dottor David Bryder aveva mostrato che l’eccessiva attività di HLF porta all’incapacità di formare un sistema immunitario funzionale. Questo è uno degli stadi preliminari della leucemia.
Fonte: eurekalert.org
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