L’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) in US ha rilasciato uno Statement sul clampaggio tardivo con il suggerimento di attendere 30-60 secondi prima di effettuarlo.
La raccomandazione è basata sugli ultimi studi che mostrano un beneficio sulla quantità di globuli rossi che riducono eventuali problemi di anemia dovuta a carenze di ferro. Lo statement stabilisce anche che si può generare una iperbilirubinemia con il clampaggio tardivo e un quantitativo ridotto di cellule staminali prelevate dal sangue cordonale.
L’impatto del clampaggio tardivo potrebbe quindi ridurre la possibilità di avere unità di sangue cordonale sufficienti per la donazione e per la conservazione privata, come rileva il New York Blood Center.
I genitori che richiedono il clampaggio tardivo devono quindi prendere una decisione a priori e pensare se sia preferibile avere una maggiore quantità di ferro alla nascita o una unità di cellule staminali utili per future utilità terapeutiche.
Se ne parla al Congresso Mondiale che è in corso a Londra in questi giorni e con un certo stupore perché nei paesi sviluppati non vi è un reale rischio anemico.
La Cord Blood Association (CBA) di cui Joanne Kurtzberg è presidente ha in programma la prima conferenza a Miami il 14-16 settembre 2018 per discutere di questo e di tanti altri aspetti che riguardano la collaborazione tra banche pubbliche e private perché il futuro è nel pensare al cordone ombelicale come una fonte differenziata per la terapia cellulare più che per i trapianti, in particolare per l’immunoterapia.
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