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I fattori che influenzano l’industria delle cellule staminali prelevate da sangue cordonale

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I fattori che influenzano l’industria delle cellule staminali prelevate da sangue cordonale

Nella pubblicazione di Aprile, su Stem Cells Translational Medicine, rivista scientifica voluta dalle più alte autorità in campo di Medicina Rigenerativa, gli autori fanno un’analisi molto accurata sull’andamento delle richieste di uso delle cellule staminali da sangue cordonale con particolari distinzioni tra pubblico e privato.

Stiamo assistendo infatti ad un mutamento delle richieste di sangue cordonale dovuto all’insostenibilità economica del sistema pubblico in rapporto alle richieste per le quali questo sistema è stato ideato, che oggi vengono maggiormente (e più economicamente direi) soddisfatte dal trapianto aploidentico.

Oltre 700.000 unità sono già state bancate, di cui oltre 40.000 trapiantate negli ultimi 30 anni con dei picchi negli anni 2009/2010 quando, per l’appunto, è emersa e si è consolidata tra gli ematologi e gli oncoematologi la necessità di ricorrere, per motivi prevalentemente economici inizialmente, ad una tipologia di trapianto diversa per le patologie di loro pertinenza.

Ma cos’è il trapianto aploidentico? Il trapianto aploidentico è il trapianto con un donatore familiare compatibile al 50% con il ricevente e si ricorre a questo tipo di trapianto, quando il donatore condivide con il paziente almeno un aplotipo del sistema HLA, condizione che è naturalmente riscontrabile nei genitori e figli del paziente. Il tempo mediano per la sua identificazione corrisponde ai tempi dello studio dell’HLA, cui seguono circa 10-15 giorni per la preparazione alla donazione. La scelta di questo tipo di trapianto è spesso dettata dall’urgenza clinica dello stesso.

Ovviamente le cellule staminali del midollo da trapiantare devono essere sottoposte ad una specifica procedura che le renda idonee ad essere accettate dal ricevente, limitando così la possibilità di rigetto.

Quindi è preferibile un trapianto da donatore familiare parzialmente compatibile rispetto ad un donatore estraneo alla famiglia. E questo è ciò che accade nel sistema pubblico.

Ma cosa ne è del sistema privato? Intanto ricordiamo che il sistema privato crioconserva le cellule staminali per uso autologo e intrafamiliare e pertanto rappresenta di per sé una risposta al trapianto aploidentico benché la fonte sia il cordone ombelicale. Fonte peraltro priva di rischi infettivologici e epigenetici.

Ma quanti sono i campioni presenti a livello mondiale per uso privato? Oltre 4 milioni! E il motivo dello scarso uso ad oggi è dovuto al fatto che si conservano per uso PREVENTIVO e con un costo a carico della famiglia, quindi, con una forma di investimenti pregresso in caso di necessità.

Dove sta andando la medicina del sistema privato? In controtendenza con il declino pubblico, la Medicina Rigenerativa in campo di applicazioni non ematologiche e non onco-ematologiche risponde prevalentemente ad uno sviluppo in ambito neurologico, come riportato dal grafico:

Il razionale alla base dell’uso neurologico privato è di assistere nella riparazione del danno neuronale, ridurre l’infiammazione e la risposta immunitaria al danno, promuovere la sopravvivenza cellulare, indurre migrazione, proliferazione e differenziamento, promuovere l’angiogenesi e la mielinizzazione dei neuroni nonché la produzione di nuove sinapsi.

Quindi in conclusione, il sistema pubblico vive una difficoltà di sostenibilità economica che non riesce a trovare sufficiente competizione con altre forme di trapianto e il sistema privato vive, invece, una sua ragione di esistere per patologie neurologiche con ricorrenza ben più alta rispetto a quelle ematologiche e onco-ematologiche per le quali questo sistema era stato inizialmente immaginato ma che, pur tuttavia, possono trovare applicazione se l’unità bancata ha un numero di cellule sufficienti in relazione all’età del paziente alla compatibilità,  all’avanzamento della patologie e al peso del ricevente.

 Fonte: Stem Cells Translational Medicine

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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