Matthew, è a te che scrivo. 30 anni fa, senza rendertene forse conto, avevi solo 5 anni, hai aperto le porte a una nuova strada, offrendo tutto te stesso ad un trapianto.
L’anemia di Fanconi nel 1988 era falcidiante. Un bambino di 5 anni non poteva sottoporsi a trapianto con cellule staminali adulte per una serie di problemi di compatibilità e così sei entrato in uno studio clinico attivato dal prof. Hal Broxmeyer sotto le cure di Joanne Kurtzberg.
Sei stato fortunato Matthew, due ricercatori unici, con una visione incredibile sul futuro della scienza.
Dopo di te, 40.000 trapianti Matthew! Dovresti essere fiero di essere stato un inconsapevole pioniere, proprio oggi, 30 anni fa.
Ti ho conosciuto a Los Angeles, 10 anni fa e poi ti ho rivisto in Francia in vari congressi, ti ho visto crescere, formare una famiglia, avere dei figli.
Ho conosciuto anche tua sorella che è nata per te e ti ha donato le sue cellule, quelle che oggi ti permettono di vivere.
Oggi è un giorno speciale per un bambino speciale. Grazie a chi ha creduto nelle cellule staminali da sangue cordonale, grazie al lavoro di tanti ricercatori in tutto il mondo che si impegnano ogni giorno nella ricerca e nella terapia, grazie a Eliane Gluckman che ha sapientemente eseguito il primo trapianto di cellule staminali cordonali!
Irene Martini