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E’ possibile oggi il banking della placenta?

Molti genitori cercano di orientarsi sulle scelte disponibili per il banking delle cellule staminali da sangue cordonale, se donare o conservare o buttare via il cordone come rifiuto biologico.

Ma cos’è la placenta?

La placenta può essere una fonte biologica? La risposta è sì!

La prima cosa da capire è il ruolo della placenta durante la gravidanza. La placenta è un organo materno-fetale che collega il feto all’utero materno durante la gravidanza. La placenta fornisce ossigeno e nutrienti e rimuove le tossine. Dal fronte materno, irrora sangue verso il feto attraverso l’utero. Il fronte fetale genera così nuovo sangue fetale che attraversa il cordone ombelicale. I vasi sanguigni materni e fetali sono in prossimità tanto da scambiare ossigeno, nutrienti e detriti ma i due circoli sanguigni non si rimescolano.

Alla nascita, la placenta si stacca dalla parete uterine (secondamento) e viene espulsa.

Oggi finalmente si discute sull’opportunità di bancare anche la placenta oltre al sangue cordonale e al tessuto cordonale.

Cos’è il sangue placentare?

Il sangue placentare è il sangue che rimane nei vasi sanguigni della placenta alla nascita. Tale sangue può essere prelevato e contiene cellule staminali simili a quelle presenti nel sangue cordonale come le cellule staminali ematopoietiche.

Il sangue cordonale è usato per il trapianto nei pazienti con patologie ematologiche, onco-ematologiche, neurologiche, immunologiche, ortopediche, cardiologiche. Il sangue placentare come precedentemente detto, molto simile nella sua composizione al sangue cordonale, contiene una concentrazione più elevata di cellule che sono più immature. Tale aspetto è importante in quanto le cellule staminali più immature consentono trattamenti a più ampio raggio perché non evocano la patologia da rigetto.

Perché quindi conservare il tessuto placentare?

Perché il tessuto placentare potrebbe quindi ampliare la gamma di patologie trattabili offrendo terapie alternative a quelle già esistenti, anche in funzione dell’elevata presenza di cellule staminali mesenchimali che trovano rilevante sviluppo in medicina rigenerativa. Tali cellule hanno la capacità di ridurre le infiammazioni e di modulare la risposta immunitaria. La placenta contiene anche cellule staminali endoteliali che sono i precursori dei vasi sanguigni e cellule staminali epiteliali che sono i progenitori della pelle. Le membrane placentari sono oggetto di studio dall’inizio del 900 e già dal 1940 dalle membrane si sono effettuati tentativi di trapianto oculare. Negli ultimi dieci anni la placenta è stata studiata per le lesioni epiteliali, le patologie autoimmuni, l’artrite e la medicina dello sport.

Ad oggi solo dodici organizzazioni negli Stati Uniti offrono il banking per donazione della placenta. Anche le banche private hanno iniziato a attivare questo servizio di banking così come già avviene per il sangue cordonale e il tessuto cordonale.

Fonte: Parent’s Guide to Cord Blood Foundation 

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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