Nel primo semestre del 2020, sono stati registrati 111 studi clinici a partire da cellule staminali per la terapia contro COVID 19 in 22 paesi di cui il 59% registrati su clinicaltrials.gov. Il 48% di questi studi riguardano le cellule perinatali e in particolare le cellule mesenchimali nel 79% dei casi. Cinque studi riguardano le cellule Natural Killer derivate da fonti perinatali.
Lo studio appena pubblicato su Stem Cell Translational Medicine dal gruppo del prof. Ricordi attesta un successo del 100% delle infusioni effettuate con cellule da tessuto cordonale in due dosi per paziente a distanza di 72 ore.
Protocollo che sarà adottato anche in Italia dopo il via libera dell’AIFA al gruppo del dott. Dominici che attiverà quattro centri coinvolti per amplificare le cellule mesenchimali ottenute da tessuto cordonale grazie a bioreattori che riescono nell’arco di due settimane a produrre 1000 unità disponibili.
Le cellule mesenchimali hanno un effetto anti-infiammatorio, antivirale e antibatterico e bloccano cosi la tempesta citochimica attivata durante l’infiammazione indotta da COVID-19.
Il costo delle infusioni è assolutamente sostenibile, si parla di poche centinaia di euro e consente ai pazienti un recupero entro 6 giorni dalla somministrazione che idealmente dovrebbe avvenire dal momento di un conclamato peggioramento delle condizioni cliniche. Il ricovero totale avviene in due settimane.
Le cellule staminali non sono l’unico approccio terapeutico naturale allo studio. Infatti lo stesso gruppo di ricerca si sta concentrando anche sugli effetti della vitamina D, degli Omega 3 e dei polifenoli.
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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)
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