La microglia gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo del cervello e ha un impatto sull’ambiente intrauterino a partire dall’attivazione immunologica materna e l’esposizione alle infiammazioni.
COVID-19 può costituire una sfida immunologica per il cervello del feto a causa della produzione di citochine nella madre affetta dal virus.
Con questo studio gli autori hanno dimostrato che le cellule mononucleari prelevate dal sangue cordonale posso funzionare da modello per lo studio della microglia perché si comportano allo stesso modo. Ciò consente di studiare le reazioni che possono verificarsi a livello del cervello fetale a seguito di infezione. Quindi è possibile studiare la vulnerabilità dello sviluppo neurologico neonatale a seguito di una esposizione materna a una infezione.
Infatti, l’esposizione materna non è limitata alle infezioni ma anche a condizioni metaboliche che inducono stress con potenziali riverberi sullo sviluppo fetale. Ciò potrebbe condurre a quadri clinici come lo spettro autistico, la schizofrenia, la paralisi cerebrale e patologie legate a disturbi del sistema nervosa centrale come l’ansia e i disturbi del comportamento.
Quindi il sistema immunitario materno in gravidanza, se sollecitato a rispondere a determinate condizioni ambientali, potrebbe influire sul benessere cerebrale del feto.
Fonte: Translational Psychiatry
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