Per evitare tutte le conseguenze negative di una diagnosi tardiva, è importante saper riconoscere una gravidanza extrauterina fin dai primi sintomi. Se la si trascura per troppo tempo, infatti, le conseguenze possono essere imprevedibili.
Cosa significa gravi extrauterina o ectopica nello specifico, però?
Si parla di gravidanza extrauterina quando l’ovocita si impianta fuori dall’utero, in una delle tube o addirittura nell’addome. Spesso la gravidanza si interrompe prima ancora che la donna si accorga di essere incinta, ma non è sempre così. A volte la gestazione va avanti per diverse settimane, prima che ci si renda conto di cosa sta succedendo.
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ToggleIn caso di gravidanza extrauterina, le beta HCG nelle urine e nel sangue sono più basse del normale. In condizioni ottimali, infatti, i valori si alzano nel giro di massimo 72 ore; quando l’impianto avviene fuori dall’utero, i livelli ormonali rimangono stabili.
Se le beta nel sangue sono meno di 5 mUI/mL, è probabile che ci sia una gravidanza extrauterina in corso. Cosa significa questo per i test di gravidanza domestici?
I test da usare a casa misurano i livelli di beta HCG nelle urine. Per avere risultati affidabili è meglio usarli almeno 10 giorni dopo la mancata mestruazione, affinché i livelli ormonali possano aumentare.
Nel caso di una gravidanza extrauterina, è possibile che servano più giorni affinché le beta HCG aumentino abbastanza da essere individuabili. Capita quindi che i primi test di gravidanza diano esito negativo, nonostante l’ovocita si sia impiantato. Questo è in assoluto il primo sintomo di una gravidanza extrauterina in corso.
A parte per i bassi livelli di beta HCG nelle urine e nel sangue, nelle primissime settimane non ci sono sintomi. O meglio, i sintomi sono identici a quelli di una gravidanza intrauterina: interruzione del ciclo mestruale; nausea; qualche dolore addominale.
Nelle prime settimane, per vedere se la gravidanza è extrauterina serve un’ecografia. Se diversi test hanno dato risultati ambigui, si controlla se l’embrione si è impiantato nell’utero o altrove. Se manca il sacco uterino gestazionale, ovvero dove l’embrione di impianta e si sviluppa, allora si tratta di una gravidanza extrauterina.
Quando non si individuano subito le anomalie viste sopra, bisogna aspettare che compaiano altri sintomi. I più significativi sono visibili a partire dalla 5a settimana di gestazione.
Se dolori e perdite aumentano all’improvviso, bisogna subito andare al pronto soccorso.
Non si può può portare avanti una gravidanza extrauterina: è impossibile nonché pericoloso. Nel 70% dei casi, la gravidanza extrauterina sfocia in un aborto spontaneo nel primo mese. Alcune donne non si rendono nemmeno conto di essere state incinte. Il 30% rimanente è quello potenzialmente più problematico.
La funzione dell’utero è specificatamente accogliere e nutrire l’ovocita, affinché si trasformi in embrione e in feto. Né le tube di Fallopio né l’addome sono equipaggiati a tal fine: nel giro di poche settimane – massimo 8 – l’embrione erode le pareti cui si è attaccato e si stacca. Nei casi più estremi, può arrivare a 14 settimane.
Quando non si verifica l’aborto spontaneo, è necessario rimuovere l’embrione o con i farmaci o chirurgicamente. Altrimenti, è possibile che cresca abbastanza da rompere la tuba e provocare un’emorragia.
Una gravidanza extrauterina è una brutta esperienza, sia per le conseguenze fisiche sia per quelle psicologiche. Ciononostante, è possibile rimanere di nuovo incinta. Se c’è stato un intervento farmacologico è meglio aspettare 3 mesi, altrimenti non serve nemmeno quella attesa.
I medici consigliano solo di prestare un po’ di attenzione in più, per assicurarsi che non ci siano altre gravidanze extrauterine. Una volta che però si conoscono i primi sintomi, è tutto molto più semplice.
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