Come decidere cosa bere in gravidanza e cosa evitare? Finché si parla di superalcolici e di acqua naturale, la risposta è semplice: i primi sono sempre vietati e la seconda va bene. Il problema è che nel mezzo ci sono tante sfumature.
Questo articolo è dedicato a chi vuole dissetarsi con qualcosa in più che con la semplice acqua, senza per questo mettere il nascituro in pericolo. Perché le bevande sicure anche in gravidanza esistono – bisogna solo saperle riconoscere e scegliere.
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TogglePrima di andare nel dettaglio delle singole bevande, vediamo cosa si può bere e cosa è proprio da eliminare. Già da questo paragrafo emergerà che le bevande proibite in toto sono davvero poche. Spesso è tutta una questione di qualità e quantità.
Cosa non bere durante la gestazione? In cima alla lista c’è l’alcool in tutte le sue forme, dallo spritz al bar in compagnia degli amici, al vino rosso che fa il nonno con i suoi filari in campagna. Più avanti entreremo nel dettaglio di questo divieto assoluto. Per adesso, ci basti sapere che gli alcolici vanno eliminati del tutto.
Quanto al resto, quali altre bevande sono proibite durante la gestazione?
La bevanda in assoluto più sicura in gravidanza è l’acqua. Non fa differenza che si tratti di acqua in bottiglia o di acqua dell’acquedotto: l’importante è che sia potabile e controllata dalle autorità competenti. Ma, d’altra parte, bere solo acqua per nove mesi potrebbe essere noioso. Vediamo quindi cos’altro si può bere senza troppi pensieri.
Infine c’è una lunga lista di bevande che si possono bere in gravidanza, ma solo facendo attenzione.
Hai sete e sei in gravidanza? Idratarsi è importante! Se ti va puoi guardare questo video qui sotto, imparerai molte cose:
Si può bere l’acqua gassata in gravidanza? Sì, senza alcun problema. Durante i nove mesi di gestazione, l’acqua è la cosa più sicura da bere e questo vale sia per la naturale sia per la frizzante. Piuttosto, bisogna tenere a mente che l’acqua gassata non dà particolari benefici.
Si dice che l’anidride carbonica aiuti a digerire, dando così sollievo contro nausee e problemi di digestione. Si tratta di un mito: l’acqua gassata stimola l’espulsione di gas, ma non stimola la digestione in alcun modo. Al più aumenta il senso di pienezza e, così facendo, aiuta a mangiare un po’ meno.
In definitiva, la scelta tra naturale e frizzante sta alle preferenze della singola persona. Bisogna comunque ricordarci che durante la gestazione è necessario bere molta acqua. Bere 1,5/2 litri di acqua gassata al giorno può essere impegnativo.
Si dice che una persona adulta debba bere pressapoco 8 bicchieri di acqua al giorno. In gravidanza queste quantità cambiano in base al periodo della gestazione.
Se si fa fatica a bere così tanta acqua, è possibile sostituirla in parte con frutta e verdura ricca di acqua. L’importante è farlo seguendo gli accorgimenti per un’alimentazione sicura in gravidanza.
L’acqua migliore da bere in gravidanza è ricca di minerali, specie di calcio e magnesio. Quest’ultimo combatte la stitichezza, mentre il calcio stimola lo sviluppo dell’apparato scheletrico del piccolo. Anche il bicarbonato è una sostanza utile nell’acqua, dato che agisce contro i bruciori di stomaco. Meglio quindi evitare le acque troppo filtrate che, pur essendo sicure e ottime da bere, sono più povere di queste sostanze.
Per trovare l’acqua giusta da bere non serve vagliare tutte le bottiglie del supermercato: l’acqua del rubinetto va benissimo. In Italia, l’acqua che arriva nelle nostre case è sempre potabile. L’unico problema può essere il sapore, talvolta reso sgradevole dal cloro.
Se l’acqua del rubinetto è torbida e sa di cloro, basta lasciarla in una caraffa per un paio di ore. L’aspetto torbido è causato dalla pressione del getto, infatti, e il cloro evapora in poco tempo. Bisogna preoccuparsi solo se l’acqua rimane torbida anche dopo aver riposato: in quel caso, potrebbe essere contaminata e bisogna segnalare la cosa.
In alcuni casi, per avere un maggiore controllo, è possibile utilizzare una caraffa con un filtro, o installare un sistema di filtraggio per depurare l’acqua del rubinetto e ridurre la presenza di cloro, microplastiche, pesticidi, erbicidi, metalli e batteri.
Bere latte in gravidanza è sicuro, purché sia pastorizzato. Ciò significa che si può bere il latte fresco che si trova nel banco frigo, ma non il latte crudo venduto nelle macchinette o in fattoria. Il primo è stato infatti trattato e il secondo no.
Se si desidera bere il latte crudo in sicurezza (in gravidanza o in altri momenti della vita) bisogna prima farlo bollire; questo ovviamente gli farà perdere parte del sapore caratteristico, ma eliminerà eventuali microrganismi pericolosi.
Il latte non è particolarmente dissetante, ma è ottimo da bere durante la gestazione: è ricco di calcio e di vitamina D, entrambi necessari per lo sviluppo dello scheletro.
Uno studio pubblicato nel 2017 sull’International Journal of Epidemiology mostra una correlazione tra bevande zuccherate e diabete gestazionale. Su 91.000 donne danesi affette da questa malattia, circa il 50% aveva bevuto bibite con zucchero durante la gestazione; il 9% ne aveva bevute quotidianamente. Pare quindi chiaro il legame tra bevande dolci e diabete.
Le bevande dolcificate fanno altrettanto male, pur essendo meno caloriche. Come accennato sopra, infatti, l’uso eccessivo ha comunque effetti negativi sul metabolismo e sulla salute.
È chiaro che una donna incinta non dovrebbe dissetarsi con la cola, la bibita zuccherata per eccellenza. Può comunque berne un bicchiere ogni tanto? Sì, purché solo eccezionalmente e in quantità limitata: un bicchiere insieme alla pizza del fine settimana va benissimo.
I succhi di frutta sono dei falsi amici, dato sembrano ottimi da bere in gravidanza. In realtà dipende dal succo di frutta: gran parte dei succhi industriali vanno trattati alla stregua di coca-cola e gazzosa, dato che contengono grandi quantità di zucchero. Berli una volta ogni tanto va bene, ma non deve diventare un’abitudine.
I succhi di frutta preparati in casa sono l’opzione migliore per una donna incinta, ovviamente a patto che non vi si aggiungano zuccheri o dolcificanti. Attenzione, però: rimangono bevande ricche di zuccheri, seppure naturali. Pur essendo un modo alternativo per assumere vitamine, non vanno trattati come sostituti dell’acqua.
Una donna incinta può bere bevande fermentate, purché non contengano sostanze dannose per lei e per il feto. Dipende quindi dal tipo di bevanda e da come è stata preparata. Prendiamo le due più famose come esempio: il Kombucha e il Kefir.
Il Kombucha è tè nero o tè verde fatto fermentare con zucchero e lievito, affinché diventi acidulo e frizzantino. La fermentazione arricchisce il tè di probiotici, che contrastano l’invecchiamento e stimolano la regolarità intestinale.
Purtroppo, il Kombucha contiene teina e una piccola percentuale di alcool, data proprio dal processo di fermentazione. Il grado alcolico cambia in base alla produzione; quello preparato in casa arriva a circa 3%, quanto una birra leggera. Per questo motivo, il Kombucha è sconsigliato in gravidanza.
Il Kefir d’acqua ha problemi simili a quello del Kombucha: i granuli servono per far fermentare acqua dolcificata ed eventualmente aromatizzata. Durante il processo, la fermentazione rende l’acqua frizzante e un alcolica, anche se meno del Kombucha. In ogni caso, meglio evitare il Kefir d’acqua in gravidanza.
Il Kefir di latte è simile al Kefir d’acqua ma si usa per far fermentare il latte, ottenendo una sorta di yogurt da bere ricco di probiotici e acidulo. Consumare in gravidanza questa bevanda ricca di probiotici fa bene sia alla madre sia al bambino, ma bisogna fare attenzione al grado alcolico.
Se lasciato fermentare a lungo, anche il Kefir di latte diventa alcolico. Per bere il kefir in gravidanza, si consiglia quindi di lasciarlo fermentare per massimo 24 ore e di consumarlo subito. In questo modo il grado alcolico dovrebbe tenersi entro lo 0,08%.
In caso di dubbi, la cosa migliore rimane però parlarne con il ginecologo.
I dubbi suscitati dalle bevande fermentate possono sembrare eccessivi, dato che parliamo di un grado alcolico comunque minimo. Il problema è che, quanto meno al momento, non conosciamo il grado alcolico massimo tollerato dal feto. Per questa ragione, i ginecologi preferiscono eliminare in toto gli alcolici in gravidanza.
Al contrario di altre sostanze dannose per il feto, l’alcool attraversa la barriera placentare senza problemi. Il metabolismo del nascituro è però troppo immaturo per smaltire la sostanza, che quindi rischia di danneggiare i tessuti in formazione.
I danni in questione rientrano nella cosiddetta “sindrome alcolica fetale”, un insieme di alterazioni dello sviluppo fetale che provocano danni fisici e cognitivi.
Per concludere, è quindi meglio eliminare sia il vino sia la birra in gravidanza, anche in quantità minime. Purtroppo il piccolo non è in grado di metabolizzare l’alcool che contengono, per quanto possa essere poco agli occhi di un adulto.
Tra le bevande più amate ci sono le tisane, spesso usate per alleviare piccoli fastidi senza ricorrere a medicinali. Eppure non le abbiamo messe nella lista delle cose da bere in gravidanza, ma in quella delle bevande da consumare con moderazione: perché?
Da una parte abbiamo le tisane sicure, che aiutano a rimanere idratata, a combattere le nausee e a dormire meglio. Dall’altra, però, ci sono tisane che in quantità eccessive fanno male al bambino, che andrebbero quindi bevute con moderazione o evitate in toto.
Per orientarsi e godere dei pro delle tisane senza i contro, vediamo una piccola lista di tisane sicure da bere in gravidanza.
Data la sua popolarità, questa specifica tisana merita una menzione a parte. La camomilla è sicura da bere in gravidanza: la si può assumere senza pensieri, a patto di rimanere entro le due tazze al giorno (al massimo).
La camomilla ha un effetto rilassante e stimola la digestione, il che la rende un’ottima tisana da bere prima di andare a dormire. La si può usare anche per fare dei bagni di vapore rilassanti, che liberino le vie respiratorie e aiutino a prendere sonno.
Bere caffè in gravidanza fa male? Purtroppo la questione è ancora aperta: gli studi a riguardo sono contraddittori, il che rende difficile orientarsi.
Sappiamo che le donne incinte metabolizzano la caffeina 15 volte più lentamente. Di conseguenza, la sostanza ha tutto il tempo per accumularsi nella placenta, dove viene assorbita anche dal feto. Il nascituro non ha però gli enzimi necessari per smaltire la caffeina, il che può rallentarne o addirittura fermarne lo sviluppo.
Una donna incinta può bere caffè, quindi? Secondo alcuni studi, la risposta è: sì, ma con moderazione. Secondo altri, invece, non vale la pena rischiare.
Sappiamo per certo che troppo caffè in gravidanza è dannoso. Assumere più di 300 mg di caffeina al giorno (addirittura 200 mg, secondo alcuni studi) aumenta il rischio di aborto spontaneo e di basso peso alla nascita. Purtroppo, non abbiamo un limite sotto il quale possiamo stare tranquille.
A pagina 247 delle linee guida del Governo per una sana alimentazione, troviamo citati alcuni studi sull’impatto della caffeina in gravidanza. Potrebbero bastare 50-149 mg di caffeina al giorno per aumentare del 13% il rischio di basso peso alla nascita. A quanti caffè corrispondono?
Una tazzina di caffè espresso contiene 64-100 mg di caffeina, a seconda di quanto è forte; nel caffè istantaneo ce ne sono addirittura 157 mg.
Per mantenere al minimo i rischi per il feto, si possono bere 2 tazze di caffè espresso poco forte al giorno. Se però la madre è soggetta ad altri fattori di rischio, è meglio evitare di bere caffè. Lo stesso vale per tutte le bevande contenenti caffeina, come il mate o le bevande energetiche.
Il caffè decaffeinato andrebbe evitato in gravidanza, proprio come il caffè normale. Per estrarre la caffeina si usano infatti solventi chimici che rimangono nei chicchi, anche se solo in parte. I solventi in questione sono generalmente sicuri, ma potrebbero rivelarsi dannosi per lo sviluppo del feto.
Un’alternativa al caffè è il tè verde: una tazza di tè verde contiene circa 30 mg di caffeina, in quanto l’infusione avviene a massimo 80°C. Il tè preparato con infusione a freddo contiene ancora meno caffeina, circa il 75% in meno dello stesso tè infuso a caldo. Rimane però una percentuale minima di caffeina, motivo per cui è comunque sconsigliato nelle gravidanze a rischio.
Il miglior sostituto del caffè in gravidanza è l’orzo, in quanto:
Non abbiamo inserito il ginseng tra le bevande alternative. Secondo alcuni studi, infatti, potrebbe rivelarsi dannoso per lo sviluppo fetale e addirittura causare malformazioni congenite. I rischi sarebbero particolarmente alti nel primo trimestre.
Gli studi non sono conclusivi e sono limitati a modelli animali, ma è meglio essere cauti.
Abbiamo visto che in gravidanza è importante mantenersi idratate, anche se sempre prestando attenzione a cosa si beve. Qualche volta capita però di bere tanto e urinare poco, apparentemente senza motivo. Quali possono essere le cause?
Nessuna delle spiegazioni viste sopra si applica al tuo caso? Meglio parlane con il ginecologo: sarà sua cura verificare lo stato di salute di mamma e bambino.
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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)
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