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Il paziente di Dusseldorf in remissione totale dall’HIV dopo trapianto con staminali

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Il paziente di Dusseldorf in remissione totale dall’HIV dopo trapianto con staminali

Un altro paziente affetto da HIV è guarito dal virus grazie a un trapianto di cellule staminali ricevuto 10 anni fa per combattere la leucemia. Si tratta di uno dei pochissimi casi di effettiva guarigione dal virus registrati in questi anni.

L’uomo, un 53enne che si era sottoposto a un trapianto di midollo osseo nel 2013, attualmente non riporta alcuna traccia di HIV nel sangue e già nel 2018 aveva interrotto tutte le cure per la malattia, suggerendo che tale procedura potrebbe rappresentare un’opzione per curare l’HIV.

I risultati di questo studio, pubblicato su Nature Medicine, «dimostrano che il trapianto di cellule staminali del sangue da un donatore resistente all’HIV ha portato allo sviluppo di un nuovo sistema immunitario resistente all’HIV in un paziente sieropositivo», ha affermato Ioannis Jason Limnios, ricercatore presso il Clem Jones Center for Regenerative Medicina alla Bond University in una dichiarazione pubblicata dal sito scientifico Scimex «Seguendo il paziente per un decennio dopo il trapianto, i ricercatori hanno dimostrato che il suo sistema immunitario resistente all’HIV è stabile e funziona bene e che il paziente rimane sano dopo aver interrotto la terapia antivirale già da 4 anni».

Due prove scientifiche precedenti avevano già indicano che i trapianti di cellule staminali possono curare l’HIV. Si tratta dei casi soprannominati del «paziente londinese» e del «paziente berlinese»: entrambe le persone hanno ricevuto il trapianto di cellule staminali emopoietiche (HSCT) e successivamente sono state dichiarate libere dal virus, che in precedenza si pensava fosse incurabile con la medicina moderna. Pertanto, le terapie contro l’HIV sono preventive o soppressive: attualmente non ci sono altri modi per rimuovere completamente il virus dal sangue circolante.

La storia del paziente guarito dall’HIV

Nel 2011, il 53enne del presente studio – già affetto dal virus dell’HIV, che è stato gestito in modo standard – ha ricevuto una devastante diagnosi di leucemia mieloide acuta e ha richiesto un trapianto di midollo osseo, una procedura estremamente rischiosa che richiede la soppressione quasi totale del sistema immunitario poiché nuove cellule staminali vengono trapiantate nel ricevente. L’idea, in pratica, è di sostituire il vecchio sistema immunitario «difettoso» e ricostruirlo con cellule da donatore, in modo da scongiurare la ricomparsa del tumore.
Tuttavia, dopo che l’uomo si è ripreso dall’intervento e ha continuato il trattamento standard per l’HIV – che avrebbe dovuto proseguire per tutta la vita – i medici hanno notato che nel suo sangue non c’erano più particelle provirali di HIV-1.

Con il suo consenso, gli antivirali sono stati interrotti quasi sei anni dopo l’intervento ed è stato attentamente monitorato per vedere se l’HIV sarebbe tornato. Sorprendentemente, nel suo sangue non sono stati trovati mRNA o particelle replicanti dell’HIV neanche dopo l’interruzione del trattamento.  Un’analisi particolarmente dettagliata ha trovato del DNA dell’HIV preesistente, ma non si stava replicando né rappresentava una minaccia per il suo corpo. C’erano alcuni piccoli serbatoi del virus all’interno di alcuni tessuti, a indicare che potrebbe non essere del tutto scomparso, ma il suo sistema immunitario aveva smesso di respingere il virus, poiché non era più una minaccia.

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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