Durante le prime settimane di gravidanza, i dolori al basso ventre sono piuttosto comuni. Il più delle volte, sono causati dall’impianto dell’ovulo fecondato; ecco perché vengono detti anche “dolori da impianto”. Molto più raramente, l’aspirante mamma ha tutte le ragioni per preoccuparsi.
In questo articolo vedremo quando i dolori sono innocui e quando sono un campanello d’allarme.
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ToggleL’inizio della gestazione è confusionario per tante donne. Tra i sintomi precoci di una gravidanza ci sono infatti anche dolorini al basso ventre e, qualche volta, addirittura sanguinamento. Il problema è evidente e spiega (in parte) il fenomeno delle gravidanze criptiche.
Quando una donna è in cerca di un figlio e si presentano i primi crampi, quindi, la domanda è naturale: sarà l’inizio di una gravidanza o è solo il ciclo? Per avere una risposta senza dover aspettare 7-10 giorni per il test, devi ascoltare il tuo corpo.
I crampi che si verificano a inizio gravidanza sono lievi; se hai un ciclo doloroso, la differenza è evidente. Anche le perdite di sangue sono leggere, paragonabili a quelle degli ultimi giorni di ciclo.
Se sono davvero dolori da impianto, inoltre, si accompagneranno a sintomi come alterazioni del gusto e dell’olfatto, stanchezza e cambiamenti nel seno.
Come accennato sopra, i dolori da impianto possono essere uno dei primissimi sintomi di gravidanza. Di solito si manifestano tra il 6o e il 12o giorno dopo l’ovulazione, ovvero dal 20o giorno del ciclo in poi. Quando dovrebbero arrivare le mestruazioni e prima di poter fare un test di gravidanza domestico, insomma.
Se l’impianto ha avuto successo e si sta avviando una gravidanza fisiologica, i dolori al bassoventre dovrebbero durare dai 3 ai 7 giorni. Se durano di più o sono molto intensi, meglio contattare il medico.
Perché si hanno questi crampi nelle prime settimane di gravidanza? Nell’attaccarsi alle mucose dell’utero, l’ovulo fecondato rompe qualche vaso sanguigno provocando dolore e sanguinamento. Si tratta di ben poca cosa, di solito.
E se i dolori tornano? Non è detto che ti debba preoccupare: dipende dalla loro natura.
Prima di tutto, bisognerebbe capire se i dolori al basso ventre sono davvero legati alla gestazione. Può darsi che l’aspirante mamma soffra di altri problemi addominali, magari aggravati dai cambiamenti in corso nell’organismo. Eventualmente, sarà il medico a dirlo.
Se anche i dolori fossero causati dalla gravidanza, può darsi che siano innocui. Tra la fine del primo trimestre e l’inizio del secondo, è normale avvertire qualche fastidio nella parte bassa della pancia, man mano che l’utero si allarga.
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I dolorini da impianto dovrebbero durare poco. In teoria, dovrebbe bastare un bel bagno caldo per alleviare la tensione e far passare tutto, almeno per un po’. Se ciò non avviene o i dolori peggiorano, può darsi che le cause dei dolori pelvici siano altre.
Spesso le fitte al bassoventre coinvolgono l’inguine e la parte alta delle cosce, dove si trova il legamento rotondo. Questo legamento collega l’utero al resto del bacino e, man mano che l’utero cresce, il legamento si tende e può fare un po’ male.
I dolori del legamento rotondo – sia da entrambi i lati sia da uno solo – sono abbastanza comuni, specie nel secondo trimestre. Al contrario dei dolori da impianto, sono fitte momentanee, che compaiono dopo un movimento brusco e passano subito.
Sono del tutto innocui.
In gravidanza, è relativamente comune che compaia o si ingrandisca qualche cisti ovarica. Il più delle volte, le cisti non danno alcun problema: il ginecologo le monitora lungo tutta la gravidanza, finché non si riassorbiscono da sole.
Le donne con ciste ovariche in gravidanza lamentano dolori al bassoventre, senso di pesantezza, gonfiore. In gran parte dei casi, però, la cisti rimane asintomatica e viene scoperta per caso durante un’ecografia di routine.
La torsione ovarica è una rotazione anomala dell’ovaio e, a volte, della tuba di Falloppio. Questo interrompe il normale flusso di sangue e può causare un dolore intenso nella parte bassa dell’addome.
Il dolore da torsione ovarica si verifica su un lato solo del ventre. La causa più comune è l’ingrossamento di un solo ovaio a causa di una cisti, infatti; ecco perché è bene monitorare le cisti, anche se sono quasi sempre benigne.
Oltre alla posizione, la differenza principale tra dolore da impianto e dolore da torsione ovarica è l’intensità: la torsione provoca spasmi improvvisi e lancinanti, che possono causare anche nausea e vomito. Nei casi più gravi, si hanno anche febbre e tachicardia.
La torsione ovarica si può risolvere con un intervento mininvasivo laparoscopico ma, se non curata, provoca la perdita dell’ovaio.
L’iperstimolazione ovarica è correlata ai trattamenti per l’infertilità: se ti sei sottoposta a fecondazione assistita, devi prestarvi un pochino di attenzione.
In molte tecniche di fecondazione assistita, bisogna stimolare le ovaie mediante degli ormoni. Questo aumenta la fertilità ma, allo stesso tempo, aumenta il rischio che le ovaie si gonfino e formino cisti piene di liquido. Cisti che possono provocare dolore e complicazioni.
L’iperstimolazione ovarica può essere lieve, moderata o grave. La maggior parte dei casi rientra nella prima categoria e si risolve spontaneamente, senza conseguenze né per la mamma né per il bambino. Nei casi più gravi, è necessario un ricovero per drenare i liquidi in eccesso o somministrare terapie specifiche.
I dolori localizzati in un lato del basso ventre potrebbero essere sintomo di una gravidanza extrauterina. Meglio farsi controllare subito e, nel caso, intervenire prima che si rompa una tuba.
Se il dolore si accompagna a sanguinamento persistente, è possibile che ci sia un aborto spontaneo in corso. Lo stesso vale se i dolori aumentano di intensità, invece che diminuire.
Speriamo di averti dato qualche indicazione utile, ma non lasciarti andare all’ansia. In caso di dolori al basso ventre di natura dubbia, parlane con il tuo ginecologo.
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