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È facile donare la vita

Donare la vita

Tra gli iscritti ai registri dei donatori di midollo osseo, solo 1 persona su 700 finisce per donare effettivamente le proprie cellule staminali. Brad l’ha fatto due volte

Brad Green è un caso rarissimo: le sue cellule staminali sono risultate compatibili per ben 2 persone non imparentate né con lui né tra di loro. Capita solo allo 0,7% dei donatori di midollo osseo.

Brad ha solo 20 anni, quando il padre di un suo vecchio compagno di scuola si ammala. Il caro signor Paul, il gentile 49enne che il ragazzo ha incrociato più di una volta, soffre di leucemia; se non troverà un donatore di staminali al più presto, gli rimarrà davvero poco da vivere.

Il 20enne fa l’unica cosa in suo potere per aiutare l’amico: si iscrive al registro dei donatori di midollo osseo e spera di essere compatibile con l’uomo.

Dopo l’iscrizione al registro, Brad prosegue con la sua vita: studia, vede gli amici, si diverte. Non pensa granché a ciò che ha fatto, perché le probabilità di essere chiamato sono davvero minime. C’è solo lo 0,001% di probabilità che due individui non consanguinei siano compatibili: difficilmente potrà aiutare il signor Paul, per quanto gli piacerebbe. E, purtroppo, i suoi timori sono fondati.

Paul Hague non vedrà mai il suo cinquantesimo compleanno. L’uomo rientra in quella netta maggioranza di persone che non trovano un donatore. Eppure c’è del buono in questa storia.

Due settimane dopo l’iscrizione, Brad riceve una telefonata: hanno trovato una corrispondenza tra il suo midollo e quello di un paziente. Non è il signor Hague, come ben sappiamo, ma un uomo sconosciuto che soffre della stessa malattia.

A detta di Brad, ciò che segue è molto semplice e naturale, almeno per lui:

Ricordo solo di aver pensato, “Dio, quanto è stato facile?
Dato che è tutto anonimo e non vedi in prima persona l’impatto del tuo gesto, stai lì seduto a pensare, “beh, ho fatto la mia parte, ora posso andare a casa”.
In realtà, per il paziente quello è solo l’inizio del percorso di guarigione.

Dopo la donazione, Brad riprende con la sua routine. Conosce una ragazza e la sposa. Viene a sapere che l’uomo cui ha donato il midollo è guarito e iniziano a scriversi; qualche anno dopo, si incontrano di persona. Ha un figlio.

Passano dieci anni e il telefono di Brad squilla di nuovo: hanno trovato una corrispondenza con un paziente in cerca di trapianto. No, non è l’uomo cui donò il midollo la prima volta, né un suo parente. Strano ma vero, è un altro sconosciuto.

Gran parte degli iscritti al registro dei donatori di midollo passa la via senza ricevere una singola chiamata. Riceverne non una, ma addirittura due, è straordinario. L’infermiera che seguì Brad la prima volta è in pensione da qualche anno, ormai; eppure, chiede di poterlo seguire una seconda volta per assistere all’evento.

Esattamente come la prima volta, Brad si presenta in ospedale, fa quello che deve fare e riflette su quanto sia stato semplice dare le proprie staminali a questo nuovo sconosciuto. Se potesse, lo farebbe anche una terza o una quarta volta, ma in UK è vietano donare il midollo a più di due persone diverse.

“Peccato”, pensa Brad. In fondo è così facile donare la vita.

Fonte: independent.co.uk

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