Un trapianto, due vite salvate

Fare del bene fa stare meglio: ci sono un’infinità di studi psicologici in merito e la storia di oggi ne è l’ennesima prova.

Siamo nel 2017, Marquis Williams ha 27 anni e la sua vita è meravigliosamente noiosa: un buon lavoro, tante persone che lo amano, un futuro roseo. Finché non sviene, a due giorni da suo compleanno.

Lo svenimento ha cause tutto sommato banali, dimenticabili. Durante le analisi di routine, però, emerge qualcosa di molto meno banale: il conteggio dei globuli bianchi è troppo alto e questo non è mai un buon segno.

I medici procedono con ulteriori esami ed ecco che arriva la prima mazzata: leucemia. La seconda mazzata? Marquis si trova a una convention dedicata al gaming, quando un uomo inizia a sparare sulla folla. Riesce a fuggire con qualche lieve ferita fisica e molto meno lievi ferite mentali. E, dato che non c’è due senza tre, scopre ben presto che la terapia non sta funzionando come dovrebbe.

Il trapianto di staminali è l’ultima arma contro la leucemia, quando le altre terapie non bastano. Fino ad ora abbiamo però tralasciato un piccolo particolare: Marquis Williams è afroamericano.

Il trapianto di staminali del midollo è complesso e, tra le tante cose, richiede che donatore e paziente condividano l’etnia. Questo non è necessariamente vero per le staminali del cordone, che però sono più difficili da reperire. Il giovane uomo è quindi costretto a cercare il proverbiale ago  nel pagliaio, il che ci porta alla seconda protagonista di questa storia.

Nel 2019, la camionista Renee Smith riceve una chiamata dal Gift of Life Marrow Registry: a quanto pare, il suo midollo è compatibile con quello di un paziente dall’altra parte degli USA. Renee si è iscritta al registro dei donatori un po’ per caso, ma non se lo fa dire due volte e parte alla volta di Washington, D.C. con uno dei tre figli.

Quella che per Marquis è questione di vita o di morte, per Renee è l’occasione per fare una piccola vacanza. In apparenza, quanto meno. Tempo pochi mesi e il mondo precipita nel caos, insieme alla vita della donna.

Renee non è mai stata ricca, ma la pandemia del 2020 dà il colpo di grazia alle sue magre finanze. Nel giro di un niente, precipita nella disperazione e inizia a fare pensieri pericolosi.

Se questo periodo nero non passasse mai?

Se non trovasse un altro lavoro?

Se i suoi figli e il mondo intero stessero meglio senza di lei?

Il buio della morte diventa fin troppo attraente.

Questa storia avrebbe un finale molto diverso, non fosse per una videochiamata: mentre il mondo è chiuso in casa, Marquis chiama la sua donatrice e le annuncia di stare bene. Le cellule staminali di Renee gli hanno salvato la vita.

Durante quella conversazione, Renee recupera pian piano la speranza. Se Marquis è riuscito a sconfiggere qualcosa di terribile come un tumore, forse anche lei riuscirà a sconfiggere i suoi problemi. Vale la pena tentare.

I due continuano a sentirsi e il buio che ha preso Renee si dissipa un pezzetto alla volta. Il pensiero della morte è molto meno attraente.

La vita non è diventata più facile né per Marquis né per Renee, ma a giugno 2024 sono stati in grado di incontrarsi di persona. Entrambi vivi grazie all’aiuto dell’altro.

Fonte: uchicagomedicine.org